È tempo di rimescolamenti nel centrodestra anziate, e di nuovi soggetti politici nel centrosinistra. La spaccatura nel Popolo della Libertà ha portato alla nascita di Forza Italia e Nuovo Centrodestra, con ripercussioni anche ad Anzio e la nascita dei rispettivi gruppi consiliari. Non sono mancati i salti della barricata, se si può definire barricata quella esistente in consiglio comunale, con 21 consiglieri su 24 di centrodestra. Eugenio Ruggero e Giuseppe Ranucci, eletti nelle liste che appoggiavano Candido De Angelis, sono entrati in Forza Italia, passando in maggioranza, anche se con qualche precisazione. Il grosso del Pdl è transitato in Fi: tra i primi a farlo Marco Maranesi, che ne è diventato il capogruppo, Antonio Geracitano e Renato Amabile. A seguirli sono stati tutti gli altri, tranne Valentina Salsedo e Velia Fontana, passate al Nuovo Centro Destra, a cui dovrebbe aggiungersi anche Gianfranco Tontini, proveniente però dalla Lista Bruschini. In Fi sono entrati anche gli eletti nella Lista Enea, con il presidente del consiglio Patrizio Placidi in testa. Per quanto riguarda la Giunta, diversi elementi sono ancora in bilico, su tutti il sindaco Luciano Bruschini, che difficilmente scioglierà la riserva a breve, anche perché è ancora in convalescenza.
La situazione politica, inoltre, è in divenire, quindi probabilmente il Primo Cittadino potrebbe aspettare a schierarsi, a prescindere da valutazioni personali e da correnti romane di riferimento. Tra i membri della Giunta, sono passati subito nel Ncd il vicesindaco Giorgio Zucchini e Laura Nolfi, mentre ancora in bilico è Alberto Alessandroni, anche se il passaggio di Velia Fontana in Ncd è un segnale che anche l’assessore ai Lavori Pubblici è a un passo dallo sposare il soggetto politico di Angelino Alfano. Altro dubbio è quello relativo a Candido De Angelis, sconfitto alle urne per un soffio e finora uno dei più attivi nell’opposizione a Bruschini. I due potrebbero ritrovarsi insieme in Forza Italia, se De Angelis decidesse di entrare nel «nuovo» partito di Berlusconi, come hanno fatto già due degli eletti nelle sue liste. A sinistra, invece, il congresso del Partito Democratico ha avuto come strascico la fuoriuscita di tre ex consiglieri comunali: Paride Tulli, candidato sindaco del centrosinistra nel 2008, Aristodemo Lauri, storico politico della sinistra anziate e Raffaele Palomba hanno tolto dalla polvere addirittura il simbolo del Partito Social Democratico Italiano. Un revival che potrebbe sembrare antistorico, ma che i tre considerano più attuale che mai.