Di nube tossica parla chiaramente il direttore della Asl Belardino Rossi. «Gli unici dati ora disponibili sono quelli pubblicati ieri da Arpa, che derivano dalla rilevazione fatta da una centralina posta nelle vicinanze del sito, mentre l’incendio era ancora attivo». Arpa Lazio ha reso noto che i valori di benzoapirene (216 ng/mc) nel primo campione analizzato durante l’incendio superavano di oltre 200 volte il limite medio annuale. Altissimo anche il valore del PCB (2361 pg/mc), superiore anche a quello rilevato durante il rogo alla ex Eco X di Pomezia del 2017 (394 pg/mc) e al TMB Salario del 2018 (fino a 562 pg/mc). Attualmente sono in lavorazione i dati relativi alle diossine.
«Aggiungiamo però che una centralina fissa che si trova a circa 5 km della struttura non ha rilevato scostamenti rispetto ai valori normali – precisa Rossi – Inoltre i venti di domenica spiravano verso il mare, questo vuol dire che il centro abitato di Aprilia presumibilmente non è stato interessato dalla nube di sostanze tossiche. Attualmente aspettiamo rilevazioni su come questa nube stia scendendo sul terreno, per valutare impatto sul territorio circostante al sito». «Benzoapirene e PCB sono sostanze altamente tossiche», afferma il direttore della Asl. «Va monitorata attentamente la situazione: aspettiamo di poter dare notizie certe e non improvvisate su come questo incendio ha agito e agirà nel tempo, dopo lo spegnimento».