Si ritorna a scuola e, tra mille precauzioni e nuove regole da rispettare, entrano a regime anche le equipe anticovid. Ogni Asl ne ha una ed il referente di ogni scuola dovrà rapportarsi con essa in caso di necessità. L’equipe è supportata nel suo lavoro, anche da ulteriore personale sanitario: un gruppo multidisciplinare denominato “Scuole che Promuovono Salute” (SPS) voluto dalla Regione Lazio (composto da medici, infermieri e assistenti sanitari) che ha l’obiettivo di favorire il rispetto delle norme comportamentali e l’azione tempestiva in presenza di casi e focolai da virus Sars-CoV-2. Proprio in questi giorni l’azienda sanitaria sta selezionando i professionisti che entreranno in servizio presso il Dipartimento di Prevenzione di Latina e che andranno a costituire il gruppo: il tetto massimo indicato dalle linee guida nella Regione Lazio (290 in tutta la regione), uscite lo scorso 7 settembre, per Latina è di 32 e la Asl ha pensato ad una suddivisione in 10 medici e 22 infermieri. Le selezioni sono state già avviate: sono del 14 settembre scorso le prime due determine della Asl, che indicano assunzioni a tempo determinato. Per un anno è stata stabilita la durata del contratto dei primi 15 collaboratori infermieri, non legata – almeno nell’atto amministrativo – alla riapertura delle scuole, ma genericamente all’emergenza coronavirus, con un impegno di spesa di circa 368mila euro. Nell’altra determina, invece, che nomina nove medici selezionati per lo svolgimento dell’incarico in libera professione fino al 30 giugno 2021, il riferimento alle scuole è esplicito: sono previste 40 ore settimanali retribuite 40 euro l’ora per ciascun medico, con un impegno di spesa per la Asl di circa 191mila euro per il 2020 e di 382mila per il 2021, per un totale di oltre 573mila euro per l’intero anno scolastico. Con i medici, però, c’è un problema. Finora infatti avrebbero accettato il lavoro soltanto alcuni di loro: il problema sarebbero infatti le incompatibilità tra i diversi incarichi ricoperti da questi ultimi, prevalentemente giovani specializzandi, e questa difficoltà amministrativa non sarebbe in alcun modo superabile, se non attraverso uno specifico provvedimento del governo che attui una deroga: la situazione non sarebbe infatti limitata alla sola provincia di Latina, ma più generalizzata. L’alternativa sarebbe continuare a cercare, e a scorrere nelle graduatorie, con un conseguente slittamento temporale. Nel frattempo la Asl, in collaborazione con l’Ordine provinciale dei medici della provincia di Latina, sta cercando di reclutare questi dieci medici per svolgere quel ruolo di coordinamento e prevenzione anticovid nelle scuole che la Regione Lazio ha reso obbligatorio in ciascuna Asl del territorio con l’ordinanza del 31 agosto. Il personale sanitario che entrerà in servizio avrà un ruolo fondamentale per il contenimento dei contagi durante l’anno scolastico perché avrà un doppio ruolo: in una fase preparatoria dovrà coordinare gli attori coinvolti nella valutazione iniziale del rischio, in monitoraggio, formazione, informazione e comunicazione, e poi – in fase di gestione dei possibili casi e focolai nelle scuole e servizi educativi – valutare le azioni messe in campo. Lo scopo è uniformare sul territorio regionale le strategie ed azioni adottate per la prevenzione e il contenimento della circolazione di infezione all’interno delle scuole fino al secondo grado, ed agire in maniera ancora più tempestiva in presenza di casi e focolai.
24/09/2020