È stato approvato all’unanimità in Consiglio regionale del Lazio un ordine del giorno con cui si mira a incentivare le aziende a insediarsi in ex siti industriali abbandonati e riqualificati. Lo spiega la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Valentina Corrado «Abbiamo l’opportunità di disegnare una nuova geografia economica, basata sull’attrattività dei territori, per rilanciare il tessuto produttivo e dare impulso all’occupazione attraverso una transizione che guardi con occhio attento all’eco-sostenibilità e a quei sistemi che si basano sul risanamento ambientale. Sono queste le premesse da cui è scaturito l’Ordine del Giorno presentato in Consiglio regionale e approvato all’unanimità, con il quale si è impegnata la Giunta del Lazio a favorire le imprese che utilizzano o individuano quale sede principale o secondaria o come strutture logistiche, gli immobili che si trovano nelle aree industriali che versano in stato di abbandono».
Originaria di Pomezia, la consigliera regionale porta ad esempio proprio l’area industriale di Santa Palomba. «In molti comuni della nostra regione si trovano immobili non più utilizzati ai fini industriali e commerciali ridotti ormai in stato di degrado e aree dismesse che rappresentano un grave danno per l’ambiente. Ne è un esempio l’area di Santa Palomba nel Comune di Pomezia, un polo fortemente industrializzato che ha subito negli anni un vero e proprio depotenziamento a causa della crisi economica, nonostante la presenza nella zona, di circa 4000 aziende di livello nazionale e internazionale che costituiscono un fulcro di assoluta rilevanza, a vocazione produttiva, di ricerca, innovazione e sviluppo tecnologico».
«Coniugare la salvaguardia dell’ambiente, la riduzione di consumo di suolo e le esigenze imprenditoriali, incentivando le aziende ad insediarsi in aree riqualificate, significa creare un volano di sviluppo, non solo per i luoghi interessati, ma per tutto il territorio regionale – continua Corrado – Con interventi di recupero dei siti abbandonati e con contributi a fondo perduto, per le aziende che decidono di trasferirsi in questi luoghi, lo sviluppo sostenibile e quello economico possono viaggiare di pari passo, in linea con quanto stabilito nel programma Next Generation Eu».
«Abbiamo tutte le potenzialità per riuscire in questo ambizioso obiettivo. Va colta la sfida di rivitalizzare le aree dimenticate e inquinate per trasformarle in incubatori occupazionali. Una sfida importante per coniugare l’economia della nostra regione con l’economia della salute dei nostri cittadini», ha concluso Corrado.