Al concorso pubblico per 70 assistenti amministrativi di categoria C, da inserire nelle Asl di Latina, Roma 3, Frosinone e Viterbo, gestito dall’Azienda sanitaria pontina, quasi la metà dei candidati che hanno ottenuto il punteggio maggiore alla prova scritta sono figli, mogli o parenti di dipendenti e dirigenti della stessa Asl di Latina. Un particolare singolare che, alla luce anche di un dettagliato esposto, ha portato la Guardia di finanza a indagare sulla vicenda. La prova si è tenuta tra il 28 e il 30 dicembre scorso ed è stata superata da 310 candidati su 1.068. Sono stati in 36 ad ottenere i punteggi maggiori, tra 28 e 30, e 15 di loro sono pontini familiari di dipendenti e dirigenti della stessa Azienda sanitaria. Tra loro la figlia di un direttore dell’Asl di Latina, la sorella di un dipendente dell’Unità reclutamento, il figlio di un dipendente, una collaboratrice esterna dell’Unità, la moglie di un dipendente dell’Unità acquisti, la figlia di un altro direttore, una dipendente dell’Unità bilancio, una dipendente sempre dell’Unità reclutamento, il figlio di un dipendente dell’Unità personale, la figlia di una segretaria Asl e una stagista dell’Unità reclutamento, oltre alla figlia, al figlio e a un’altra parente di un dipendente dell’Unità reclutamento. Alcuni dei dirigenti e dipendenti Asl parenti dei candidati che hanno ottenuto i punteggi record sarebbero poi stati gli incaricati della vigilanza durante la prova scritta. I candidati ora dovranno affrontare gli orali e dovranno essere esaminati da una commissione presieduta dal dott. Claudio Rainone, alla guida dell’Unità operativa complessa reclutamento dell’Asl di Latina. Tutto mentre l’Asl di Latina sottolinea nell’ultimo anno di essere riuscita ad assumere 1.058 dipendenti. “In questi ultimi anni la Asl di Latina ha svolto una mole di lavoro senza precedenti nel campo del reclutamento con nuove assunzioni e stabilizzazioni di personale e in particolare nell’ultimo periodo di emergenza Covid-19. In questi mesi – ha specificato l’Azienda in una nota – grazie all’impegno della Uoc di Reclutamento, è stato possibile implementare l’organico tanto nei ruoli sanitari che amministrativi, intraprendendo procedure che spesso sono state prese come modello e riferimento dalle altre Aziende sanitarie della Regione Lazio”. “Continueremo a lavorare con entusiasmo e dedizione nella consapevolezza di quanto fatto e quanto c’è ancora da fare per migliorare ulteriormente le condizioni di lavoro del personale e la qualità del servizio offerto”, ha aggiunto proprio il dottor Rainone, direttore dell’Unità di Reclutamento e direttore amministrativo facente funzioni. Sull’ultimo reclutamento però a verificare che non si sia trasformato in una parentopoli ci sono le Fiamme gialle.
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