Questa mattina, alle ore 11.00, una delegazione di persone che abitano nei pressi di dove dovrebbe sorgere la nuova discarica, incontreranno il presidente della Provincia Carlo Medici e il delegato alle politiche ambientali. I cittadini, che risiedono nelle strade Carborotto, Selcella e Migliara 45 che si trovano a 500 metri dalla zona individuata, si dicono allarmati dalla notizia e si stanno organizzando in comitati autonomi e altre forme di protesta associativa. Sono contrari, innanzitutto, «nel metodo perché questa notizia ci è cascata addosso praticamente da un minuto all’altro. Nessuno sapeva nulla: non i mezzi di informazione, non i cittadini, non le associazioni. È, a nostro modo di vedere, impensabile che una decisione così impattante sulla qualità della vita dei cittadini, sulle loro attività e sulle loro economie, venga presa senza alcun tipo di loro coinvolgimento, a loro insaputa». Le maggiori criticità, inoltre, a loro avviso riguardano il fatto che «non si conosce allo stato attuale, la tipologia dei rifiuti previsti per la discarica. Il sindaco Coletta parla di rifiuti inerti mentre il Presidente della Provincia in un’intervista ha parlato di rifiuti non compostabili. Questa area, inoltre, è al centro di una zona in cui nel raggio di 4 km vi sono il Borgo San Donato a Sud, Borgo san Michele a Nord, Borgo Grappa a Est e Pontinia a Ovest, per un bacino di utenza di circa 20.000 persone senza considerare che tutta la zona è densamente popolata. Per cui si sta inserendo una discarica in mezzo a svariate decine di migliaia di abitanti. A 4km inizia la Selva di Terracina ambiente pregiato del Parco Nazionale del Circeo, protetto da numerose convenzioni nazionali ed internazionali. Non conosciamo, allo stato, la posizione del Parco in merito alla questione. tra l’altro uno dei limiti di quest’area è costituito dal Rio martino che sfocia tra il Laghi di Fogliano e Monaci, ambienti di pregi del suddetto parco. Nell’area c’è la Plasmon, una delle poche aziende che dà ancora lavoro a Latina, che ha i pozzi dell’acqua in zona e che produce alimenti per neonati. Non esistono ad oggi valutazioni sull’impatto dell’impianto su falde acquifere, studi sull’impatto economico negativo su artigianato, industria e agricoltura del luogo. La città di Latina paga ancora servitù decennali, quali quella nucleare o della discarica di Borgo Montello, per cui è impensabile aggiungerne un’altra».
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