Il Tmb costituisce, tecnicamente, un impianto di Trattamento Meccanico Biologico, una sorta di frullatore per rifiuti indifferenziati, dentro cui viene triturato il pattume urbano prima che venga sepolto in discarica o bruciato in un inceneritore. Si tratta di un sistema di gestione dei rifiuti, quello basato su TMB, discariche e inceneritori, che era molto diffuso negli anni ‘80, ma che non ha davvero niente a che vedere, ovviamente, con il Porta a porta, la modalità di raccolta domiciliare della spazzatura domestica, con il riciclo e la riduzione dei rifiuti, ossia con sistemi di gestione del patume urbano decisamente più evoluti e soprattutto più sostenibili a livello igienico-sanitario e ambientale. Sistemi più evoluti di gestione dei rifiuti che il 5 Stelle, almeno a livello nazionale, ha trasformato in passato in una vera e propria bandiera politica e che ora sembra aver dimenticato.
LE DICHIARAZIONI DI ALTERI
“Virginia Raggi – sostiene Marco Alteri – pensa di portare a S. Palomba, che apparentemente sembra una minuscola enclave romana tra Albano e Pomezia. Non bastano 1.000 appartamenti di social housing e gli sfasciacarrozze di Centocelle, adesso anche un TMB per separare i rifiuti, l’emblema del fallimento della raccolta differenziata del Comune di Roma. In pratica dopo aver cementificato un enorme porzione di campagna romana, deporta 4.000 persone in mezzo a carcasse di auto e rifiuti, con l’Ardeatina intasata da decine di camion dell’AMA che portano l’indifferenziata (60%) in un TMB a 15 km dal raccordo. Le materie più importanti per un’amministrazione comunale sono trasporti, gestione ambientale e pianificazione urbana, se prendiamo S. Palomba come prova di esame per valutare l’amministrazione capitolina, i cittadini non possono che bocciarla senza appello”.