Pagare o non pagare le bollette ad Acqualatina? Questo l’amletico dubbio che affliggeva e che continuerà ad affliggere centinaia di residenti campoleonesi. Il loro contenzioso nei confronti della società di gestione del servizio idrico è uno dei più intricati della città (e non solo) e tale rimarrà probabilmente a lungo. Il consiglio comunale del 19-09-2013 aveva deliberato di dare indirizzo politico per verificare la fattibilità dell’annullamento dell’atto dirigenziale che il 31-03-2009 aveva assegnato gli impianti campoleonesi ad Acqualatina, ma anche l’impegno ad incontrare i cittadini per spiegare nel dettaglio la situazione dopo aver consultato i legali del Comune. Fino ad oggi nessuno dei due punti è stato realizzato. Ha risposto in proposito il sindaco Antonio Terra.
In una commissione istituita ad hoc sulla situazione della gestione del servizio idrico di Campoleone avevate promesso di esprimere nell’arco di pochi giorni un parere qualificato, così da consentire ai residenti di sapere se per loro fosse conveniente pagare, non pagare, a chi pagare ma soprattutto per renderli coscienti delle possibili conseguenze che dovrebbero affrontare qualora scelgano di non pagare.
«Non è stata istituita nessuna commissione ad hoc per la gestione del servizio idrico della frazione di Campoleone: l’argomento è stato più volte oggetto di dibattito sia in Consiglio Comunale che nella Commissione consiliare di competenza. Nella conferenza dei capigruppo consiliari nel mese di settembre 2013, alla presenza dei legali che si occupano del problema Acqualatina, questi hanno attestato che il Comune non può mettere a disposizione dei cittadini un avvocato. Gli utenti dovranno discutere singolarmente la loro posizione, contestando le pretese del gestore sulla scorta delle risultanze contrattuali».
Perché non approvate una delibera di Consiglio che annulli l’atto che assegnava gli impianti campoleonesi al Comune di Lanuvio-Acea-Acqualatina?
«Allo stato, una delibera del genere non è necessaria, poiché abbiamo già chiesto la restituzione di tutti gli impianti e tutte le reti».
Perché tutto questo ritardo? L’Amministrazione non reputa importante la questione?
«Come spiegato, non c’è nessun ritardo. Inoltre si precisa che l’Amministrazione ha fornito all’opposizione il resoconto sintetico della riunione del 26 settembre il 16 ottobre e gli stessi legali del Comune si sono resi disponibili ad altro incontro anche alla presenza di altri legali, competenti in materia, indicati dai gruppi dell’opposizione».
A questo punto sapete dire quando l’Amministrazione fornirà il parere qualificato promesso? Avevate detto in commissione che una causa in più o una in meno ad Acqualatina non faceva differenza. Perché non denunciate la società all’Antitrust per la violazione del codice del consumatore come suggerito dall’opposizione di centro-sinistra?
«L’amministrazione comunale sta seguendo attentamente ogni questione. Ci stiamo muovendo sul piano giuridico per quanto attiene la costituzione della tariffa ed è pendente presso il Tar di Milano il giudizio contro la deliberazione n. 5 del 19 aprile 2013 della Conferenza dei Sindaci e Presidente dell’Ato 4 avente ad oggetto la deliberazione dell’Autorità Energia Elettrica e Gas. L’Amministrazione ha anche presentato ricorso dinanzi al Tar di Latina avente ad oggetto la consegna degli impianti e delle reti, quindi compresi quelli di Campoleone. Stiamo attendendo l’esito e gli effetti del Giudizio Civile pendente in oggetto avanti al Tribunale di Roma, per accertare e far dichiarare che il Comune di Aprilia non è socio di Acqualatina a far data dalla sua costituzione».
Sperate che Acqualatina fallisca? E se non fallisce? E invece se fallisse, su chi graverebbero eventuali debiti?
«L’Amministrazione ha valutato con estrema attenzione la proposta dell’ex presidente Cusani, anzi a questo proposito siamo tra quei Comuni che hanno contribuito a rompere il fronte che prima era molto più compatto. La nostra ferma opposizione in sede di Conferenza dei Sindaci è stata incisiva al punto che abbiamo chiesto la restituzione dei certificati azionari intestati al Comune di Aprilia ed abbiamo chiesto, a seguito di delibera consiliare al Presidente di Acqualatina, una serie di documenti per verificare lo stato economico-finanziario della società. Tutto questo, allo scopo di evitare che in caso di fallimento si scarichi sul Comune di Aprilia una montagna di debiti che non deve essere pagata dai cittadini di Aprilia».