Si è conclusa con una sostanziale conferma delle pene già stabilite dai giudici di primo grado il processo d’Appello a carico di 23 imputati per lo più appartenenti al clan Di Silvio-Ciarelli. Lo riporta l’agenzia Omniroma. Rispetto alla prima sentenza emessa a Latina, la terza Corte d’Appello di Roma ha assolto Carmine e Costantino Di Silvio da una singola accusa di tentato omicidio. Lievi riduzioni di pena, invece, sono state stabilite per Carmine Ciarelli, condannato oggi a 20 anni e 6 mesi di reclusione (sei in meno rispetto alla precedente sentenza); per Carmine Di Silvio (13 anni e 11 mesi a fronte di 17 anni e due mesi); per Falzarano Vincenzo (7 anni a fronte di 13) e per Ferdinando Pupetto Di Silvio (3 anni a fronte di 4). Aumento della pena (7 anni e 4 mesi a fronte di 6), invece, per Antonio Di Silvio, per il quale i giudici di secondo grado hanno escluso le attenuanti già concesse dal Tribunale. Gli imputati, accusati a seconda delle posizioni di associazione a delinquere con l’aggravante del metodo mafioso, diversi tentati omicidi, usura, minacce ed estorsione, avevano ricevuto in primo grado condanne per più di duecento anni di carcere complessivi. Tra i componenti del gruppo criminale, ci sono anche quattro donne.
23/10/2015