Il procedimento è frutto delle indagini compiute dalla Guardia di Finanza di Roma sulla spesa farmaceutica, che rilevò delle anomalie nella distribuzione di medicinali per emofiliaci fatta nel 2009 dalla farmacia pometina. Per tali prodotti, molto costosi, la Regione era riuscita a ottenere dei prezzi favorevoli, acquistandoli direttamente in blocco e poi facendoli distribuire alle farmacie. Nel momento in cui tali attività avevano scorte da smaltire o il magazzino regionale era sfornito di tali farmaci, era però possibile derogare alla norma, acquistarli direttamente sul mercato, consegnarli ai pazienti e poi farsi rimborsare tali prodotti dal servizio sanitario regionale.
Essendo quest’ultimo sistema ben più remunerativo, secondo la Procura della Repubblica di Velletri prima e la Corte dei Conti poi, il dott. Santoni avrebbe architettato una truffa per mostrare come fosse sempre costretto a derogare alla procedura. Un raggiro possibile grazie all’aiuto della collega e collaboratrice Cristita Postolache, di Pomezia. Mentre sul fronte penale i due sono stati rinviati a giudizio, su quello contabilesono stati chiamati a risarcire alla Regione 396mila euro, poi ridotti a quasi 153mila. I giudici hanno condannato alla fine Santoni a restituire tale somma. Condannata inoltre, ma solo in via sussidiaria e per un massimo di 15mila euro, Postolache.