Sono infatti terminati i lavori finanziati con 300 mila euro di fondi della Regione più altri 100mila del Comune di Ardea, soldi ottenuti dalla precedente amministrazione del sindaco Mario Savarese che nel 2021 aveva provveduto all’intitolazione del piazzale di Tor San Lorenzo ai due magistrati simbolo della lotta alla mafia, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
I lavori erano iniziati nei primi mesi del 2022: poi ci sono state le elezioni, intoppi e problemi che hanno ritardato la chiusura del cantiere.
Ora l’amministrazione del sindaco Fabrizio Cremonini è pronta a tagliare il nastro con una platea di ospiti illustri, dal vice presidente della Regione Roberta Angelilli al presidente del Consiglio regionale Antonello Aurigemma, il senatore Marco Silvestroni e le rappresentanze delle forze dell’ordine.
L’appuntamento per l’inaugurazione a Tor San Lorenzo di Piazza Falcone e Borsellino è per giovedì 23 maggio alle ore 9.30, in occasione dell’anniversario della strage di Capaci.
Cosa disse il precedente sindaco di Ardea Mario Savarese
«Uno sguardo verso la legalità – aveva dichiarato il sindaco di Ardea, Mario Savarese, ora scomparso, inaugurando la piazza nel luglio 2021 – con l’obiettivo di unire l’intera comunità cittadina verso i sani valori morali incarnati da due Eroi dello Stato italiano. È stato questo l’obiettivo, raggiunto definitivamente con la cerimonia, perseguito dall’Amministrazione Comunale di Ardea attraverso l’intitolazione dell’ex Largo Nuova California (piazza del Patio) in piazza Falcone e Borsellino».
Il degrado dell’area di Piazza Falcone e Borsellino
Ora la speranza è che la piazza non cada subito nel degrado. Quello del degrado di piazza Falcone e Borsellino è un tema caro alla cittadinanza di Ardea, che ancora in buona parte trova poco allettante frequentare quella zona di Tor San Lorenzo.
L’area è spesso invasa da personaggi che dalla mattina alla sera bevono e litigano, spaventando pazienti e residenti che si trovano, loro malgrado, a passare in zona. A questi si aggiungono gli spacciatori alla ricerca continua di clienti.
L’area è stata segnalata più volte alle autorità e negli anni, per limitare i fenomeni di degrado urbano, si sono susseguiti diversi provvedimenti che hanno vietato di fatto l’utilizzo delle fontanelle pubbliche come rubinetti personali, nonché l’accattonaggio, il bivacco e gli schiamazzi. Provvedimenti che a quanto pare, a distanza di anni, sono rimasti lettera morta.
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