Una città divenuta formalmente tale nel 2012, quando il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano conferì con proprio decreto l’ambito titolo. «Fra tutti i Comuni sorti sull’Agro Pontino io vi confesso di nutrire una sfumatura di simpatia per Aprilia, perché Aprilia fu fondata durante il periodo della vittoriosa guerra africana, il giorno centosessantesimo dell’assedio economico», disse il Duce inaugurando la città il 29 ottobre 1937. Sette anni dopo quel nuovo borgo che si stava pian piano popolando venne distrutto da una guerra sanguinaria, combattuta casa per casa. Aprilia fu ridotta a un cumulo di macerie. Ma seppe rialzarsi, rinascere e diventare la grande realtà di oggi, quinta città del Lazio come popolazione e con una estensione territoriale grande quanto il Comune di Milano.
Non sono previste cerimonie pubbliche, per evitare occasioni di assembramento. Alle ore 12 il sindaco Antonio Terra deporrà una corona di fiori al Monumento ai Caduti.
Il primo cittadino ha rivolto una lettera a tutti i cittadini, per ricordare insieme questo giorno così importante per la Città e per il Paese: “…non avrei mai immaginato, non solo durante il mio mandato, ma nell’arco di tutta la mia vita, di dover celebrare un 25 aprile come quello che vivremo quest’anno. […] Io credo che momenti straordinari come quello che stiamo vivendo chiedano a tutti noi, giorno dopo giorno, di ripercorrere la nostra storia comune e i valori che ci uniscono. Se c’è una cosa che questa tremenda epidemia ci sta insegnando è proprio l’importanza dei beni comuni…”