Presidente, quanto ci credeva a questo successo dopo l’1-0 subìto all’andata in casa del Sasso Marconi? “Devo ammettere che ci credevo. Nella gara di andata a mio avviso non è scesa in campo la vera Aprilia, non siamo stati noi ed abbiamo pagato soprattutto dal punto di vista dell’esperienza, i nostri avversari avevano un’età media decisamente più elevata della nostra ed erano quindi più abituati a gestire questo tipo di confronti. Poi però al ritorno ci siamo ritrovati ed abbiamo vinto secondo me con pieno merito”.
Accennava all’importante impegno economico che avete dovuto sostenere due anni fa in serie D e il prossimo anno il problema si ripresenterà. Si sta già organizzando per far si che l’Aprilia possa diventare una realtà stabile a certi livelli?
“Sul fatto che io mi stia già organizzando non ci piove, per quanto riguarda invece la risposta alla domanda specifica se l’Aprilia a medio lungo termine potrà puntare o meno a qualcosa di più, ad oggi non posso ancora dirlo. La verità è che ho iniziato a pensare a questo già dal momento che abbiamo raggiunto la finale. Esiste un progetto Aprilia Calcio che però non possiamo portare avanti da soli se vogliamo stabilizzarci a certi livelli. A tal proposito, proprio in questi giorni sto sottoponendo questo progetto a diversi imprenditori della città per capire se possano esserci nuovi investitori che possano darci una mano, in caso contrario la vedo dura. Il mio auspicio è che altre realtà imprenditoriali cittadine vogliano unirsi a noi per aiutarci a fare grande l’Aprilia Calcio e regalare qualcosa di importante alla Città”.
Per concludere, l’amministrazione comunale vi è vicina in questo percorso?
“Lasciamo perdere, da parte dell’amministrazione comunale c’è il disinteresse più assoluto verso la squadra della città. Se non ricordo male credo di aver incontrato una sola volta ad una partita De Maio, per il resto non ho mai visto un amministratore al Quinto Ricci a vedere una nostra gara, ne tanto meno mi ha mai chiamato nessuno per dirmi qualcosa”.