“Secondo una denuncia del Movimento libero Iniziativa Sociale – scrive infatti Santori – nel comune di Sezze gli impianti e la gestione dei servizi idrico e fognario, dopo sentenza del Tar Lazio che ha respinto un ricorso presentato dal gestore privato Costruzioni Dondi Spa di Rovigo avverso delibera del Sindaco Andrea Campoli, finalizzata a reimpossessarsi degli impianti, invece di tornare nelle disponibilità del comune, sono stati consegnati brevi manu ad un nuovo concessionario privato, Acqualatina Spa, che già gestisce l’Ato 4, ambito territoriale superato dalla legge 5 del 4 aprile 2014, consentendo ulteriori ingiusti profitti sul servizio nonostante le gestioni problematiche già verificatesi nel recente passato con il precedente concessionario”.
Il consigliere chiede anche se la giunta è intenzionata a chiedere ad Acea Ato2 di sospendere le azioni contro i Comuni “fino alla definizione dell’architettura normativa relativa all’acqua nella Regione Lazio”. L’ente avrebbe infatti inviato una raffica di lettere di diffida a comuni dell’Ato 2 con le quali si minaccia il commissariamento se non verranno cedute le infrastrutture idriche di proprietà comunale entro 30 giorni. Questo, si legge nell’interrogazione, “in barba alla tanto sbandierata legge che prevede l’abolizione dei vecchi Ato”.
Santori non si esime dal provocare apertamente la giunta Zingaretti. Chiede, infatti, “se la giunta è intezionata a seguire i principi definiti all’unanimità dalla Regione relativi all’acqua come bene comune naturale e diritto umano universale o, al contrario, lasciare quelle affermazioni, come mere espressioni astratte, prive di conseguenze concrete, utili solo per fare comunicati stampa”.