In quella bottega artigianale si sono vestiti tantissimi storici apriliani, tra cui anche diversi sindaci. Lì sono cresciuti i tre figli di Ivo e di sua moglie Angela: Siro, Dani e Marc e i nipoti. Certamente un simbolo storico del commercio ad Aprilia.
Simeoni è stato certamente un simbolo del commercio e dell’artigianato di Aprilia, ma Ivo è stato anche un apriliano molto attivo dal punto di vista sociale. Sempre socievole con tutti e allegro, aveva quell’atteggiamento da ottimista che lo faceva benvedere da chiunque lo conoscesse. Quando ha potuto ha sempre cercato di dare una mano per quel che poteva. Nel retro della sua sartoria di via Meucci, ad esempio, si erano tenute le prime riunioni di quel gruppo di cittadini che poi ha creato il Comitato di quartiere Aprilia centro. Importante anche il suo impegno presso la parrocchia di San Michele Arcangelo.
Famose anche le sue bandiere, in senso reale, non figurato. Ai mondiali vinti dalla nazionale italiana nel 1982 in Spagna, durante i festeggiamenti per le vie di Aprilia e in particolare in Piazza Roma e lungo il corso, tra le centinaia di bandiere tricolore che sventolavano quella cucita e messa a disposizione da Ivo Simeoni era senz’altro la più imponente. La sua squadra del cuore era la Lazio.
Quando Ivo decise di andare in pensione Il Caffè riportò la notizia con un articolo d’apertura:
I funerali di Ivo Simeoni si tengono lunedì 14 novembre alle 11.30 alla chiesa di San Michele Arcangelo in Piazza Roma.
La redazione de Il Caffè si unisce al dolore della famiglia.