La “Freddindustria”, azienda che conservava in cella frigorifera alimenti che poi venivano distribuiti in mezza Italia, fa ormai parte della storia industriale pontina e dello stesso Mezzogiorno, visitata nel 1975, quando era ministro del governo di Aldo Moro, da Giulio Andreotti e che ha avuto al vertice anche l’ex patron della As Roma Giuseppe Ciarrapico.
Nel 1977, poi, quell’area divenne set per un film poliziottesco che all’epoca ebbe molto successo: “La banda del gobbo”, terzo film della saga di “er Monnezza” con Tomas Milian. In quella scena, il Gobbo va nel sito industriale per raggiungere “er Sogliola”, che lavora lì, e gli fa fare una brutta fine: surgelato, per l’appunto.
Da tempo, però, sui 121.850 metri quadrati su cui sorgeva la ditta, caratterizzati da otto edifici da 209.826 metri cubi, regna solo il degrado. L’industria dismessa è stata più volte utilizzata come discarica abusiva ed è diventata rifugio di disperati.
La proprietà è della “Aprilia 2012” che da anni intende ottenere il cambio di destinazione d’uso degli immobili, demolirli e ricostruirli, per realizzare in via Enna appartamenti, alcuni anche a canone calmierato.
Nel 2014 però la Regione Lazio, al termine della conferenza dei servizi, ha espresso parere negativo su quel progetto, visto che l’area compresa tra via Ugo La Malfa, via Enna, via Caltanissetta e via Toscanini è in quadrata nel Prg come zona F2 Servizi Generali, destinata dunque a servizi di interesse generale pubblico.
Ora il Comune di Aprilia ha inserito l’area nel Pinqua, il piano nazionale della qualità dell’abitare che ha ricevuto un finanziamento totale di 15 milioni di euro per una serie di interventi. Tra cui proprio la concessione ad Aprilia 2012 per permesso per costruire palazzine e servizi.
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