Sarà forse anche effetto della pandemia, ma ad Aprilia le nascite sono in salita, in controtendenza rispetto al dato nazionale ed europeo. Sette nuovi nati in 24 ore tra il 2 e il 3 dicembre, altri quattro solo il 5 dicembre, che portano il totale dei bambini nati alla casa di cura Città di Aprilia a oltre 700 dall’inizio dell’anno, in linea con il dato del 2020 quando ci fu un altro boom di nascite, ben 730.
«Siamo molto contenti di aver potuto dare il benvenuto a questi bambini» afferma il responsabile dell’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia Giovanni Testa, ad Aprilia dal 2009. In 12 anni il dottor Testa ha aiutato a nascere circa ottomila bambini. Ad Aprilia è affiancato da una equipe composta da 9 ginecologi, ostetriche e il nido con cinque operatrici.
DATO SIMILE A LATINA E CASTELLI
«Il dato di Aprilia è importante, perché siamo la struttura con la natalità più alta dopo il polo di Latina – aggiunge Testa – nonostante vicino a noi ci sia il nuovo ospedale dei Castelli, che raggruppa le nascite di quattro ospedali, ma dove i neonati sono appena una sessantina in più di Aprilia. Un aspetto significativo che va a premiare il lavoro svolto dalla nostra equipe, merito anche degli investimenti fatti dalla proprietà».
LE ECCELLENZE
La struttura gestisce secondo le linee guida nazionali le gravidanze a basso rischio e avendo un pronto soccorso inserito nella rete regionale delle urgenze anche le gravidanze a medio e alto rischio. Sono presenti presso il reparto nido due posti di patologia neonatale per fronteggiare nascite di bambini che richiedono cure particolari. Negli anni l’unità operativa ha raggiunto livelli assistenziali elevati grazie al progetto “Parto attivo” che prevede la naturalità della nascita senza medicalizzazione, la promozione del “rooming in”, ossia la possibilità per mamma e figlio di stare nella stessa stanza 24 ore al giorno, e dell’allattamento esclusivo al seno con il servizio di partoanalgesia è gratuito e disponibile h24 per le gestanti.
LE STORIE
Il 2021 è stato intenso, ma ricco di soddisfazioni. «Pensi che abbiamo aiutato a partorire una ragazza di appena 14 anni – precisa il medico – un caso ripreso anche da una trasmissione tv chiamata “16 anni e incinta” (Real Time, ndr), l’abbiamo fatta sentire a casa, anche se la giovane mamma ha potuto contare sull’aiuto dei genitori suoi e di quelli del suo compagno, anch’egli minorenne. Queste sono storie che toccano dal punto di vista umano, personalmente mi sono commosso». Certo, non sono mancate le difficoltà. Sono capitate anche partorienti positive al Covid per le quali è stato applicato un protocollo particolare e disposto il trasferimento nelle strutture romane.
MAMME SEMPRE PIU’ GIOVANI
Comunque Aprilia, città diventata un caso nazionale per il numero elevato di contagi da coronavirus, stupisce perché va in controtendenza anche per la natalità. «Questa è una città giovane, pensi che le neo mamme hanno in media un’età che va dai 25 ai 27 anni – conclude Giovanni Testa – ci si scherzava molto all’inizio della pandemia, ma questo boom di nascite potrebbe essere proprio uno degli effetti del periodo che stiamo vivendo. Qualcosa di buono, questo virus, lo ha portato. Voglio ringraziare tutte le coppie che ci hanno dato fiducia, è importante e necessario per la paziente e per i familiari il supporto morale e psicologico trasmesso, oltre che con la professionalità, anche con l’amore e il sorriso».
IN ITALIA INVECE NASCITE IN FORTE CALO
I nati in Italia nel 2021 per la prima volta scenderanno sotto la soglia dei 400mila. Un tassello (ulteriore) nel trend di declino demografico del nostro Paese, un fenomeno ben noto ma non per questo meno grave e urgente e che, tuttavia, non è irreversibile.
Gian Carlo Blangiardo, presidente dell’Istat, è chiaro: «Il sistema politico e quello economico devono muoversi per tempo, altrimenti la prospettiva per l’Italia non è solo l’invecchiamento generale della popolazione, ma anche un serio rischio per la nostra economia».
«I nuovi nati in Italia dal 2014 sono in forte calo. Nel 2020, l’anno orribile della pandemia, si è arrivati a 404mila, e secondo le mie valutazioni il 2021 si chiuderà entro un range 385-395mila nascite. È un trend in atto da tempo, ma questo ulteriore calo possiamo dire che è effetto della seconda ondata della pandemia di ottobre-novembre dello scorso anno».
La popolazione italiana già da due anni ha sfondato al ribasso la soglia dei 60 milioni, e ora si avvia rapidamente verso i 59 milioni, se i numeri continuano di questo passo.