Tra la provincia di Latina e quella di Frosinone, ventiquattro sono le aziende vitivinicole controllate dai carabinieri del Nas.
A seguito delle irregolarità riscontrate, sono stati segnalati all’autorità sanitaria e amministrativa 9 operatori della filiera del vino e sono state contestate complessivamente 13 violazioni amministrative, pari a 10.500 euro.
Nella provincia di Latina sono state controllate 13 attività di cui 4 non conformi. Sei in tutto le violazioni contestate, per un ammontare di circa 3.000 euro, relativamente alle carenze igienico sanitarie, al mancato aggiornamento della Dia sanitaria, alla non corretta applicazione delle procedure di autocontrollo e alla non conformità di carattere gestionale e strutturale.
Nel sud della provincia di Latina è stata disposta la cessazione immediata dell’attività di vinificazione e imbottigliamento di una cantina dove sono state accertate gravi carenze igienico strutturali dei locali di vinificazione e l’utilizzo di acqua non potabile perché estratta da un pozzo privato privo della certificazione di potabilità. IL NOME DELLA CANTINA NON E’ STATO RESO NOTO DAL NAS.
“Serve tolleranza zero sulle frodi che mettono a rischio lo sviluppo del settore da primato dopo una stagione complessa dal punto di vista meteo che, fra maltempo e ondate di calore, ha tagliato la produzione nazionale stimata in calo di circa il 14% ma con crolli fino al 50% nel Centro Sud”, spiega in una nota Coldiretti.
“La produzione italiana – sottolinea la Coldiretti – dovrebbe scendere intorno ai 43 milioni di ettolitri contro i 50 milioni registrati la scorsa stagione, facendo entrare il 2023 fra gli anni più magri della storia del vigneto Italia nell’ultimo secolo insieme al 1948, al 2007 e al 2017. In Italia si attende comunque una produzione di qualità, anche grazie all’estate fuori stagione con il clima mite e asciutto che favorisce la qualità del raccolto grazie all’assenza di umidità e per le elevate escursioni termiche tra il giorno e la notte che contribuiscono ad arricchire il patrimonio di profumi e la qualità dei vini con le uve senza il rischio di muffe e marciumi favoriti da piogge e umidità.
Si tratta di tutelare un settore che – conclude la Coldiretti – ha raggiunto un fatturato di quasi 14 miliardi nel 2022 grazie all’impegno di 310mila aziende agricole da dove nascono opportunità di lavoro nella filiera per 1,3 milioni di persone, impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale o in attività connesse e di servizio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con accessori, enoturismo, cosmetica, bioenergie e molto altro”.
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