Le attività in corso consentiranno al Comune di Latina di procedere al completamento del nuovo insediamento di via Monfalcone, utile ad una soluzione abitativa per le numerose famiglie che sono state trasferite all’ex Rossi Sud dopo il devastante incendio del primo luglio 2022.
Una ospitalità che rischia di costare cara al Comune di Latina: almeno mezzo milione di euro per l’affitto, più i lavori di ripristino della ex Rossi Sud che gli attuali ospiti hanno danneggiato.
La storia di Al Karama
Nata negli anni ’90 come centro d’accoglienza per i braccianti maghrebini impegnati nelle campagne, l’area – di proprietà della regione – è stata convertita nel 2002 a campo rom, sull’onda di quello che all’epoca era un indirizzo legislativo sostenuto dalla Comunità Europea.
Nel 2011, il No ai campi rom diventa la nuova parola d’ordine a livello europeo, che lascia però l’area in una situazione di stasi che impedisce l’erogazione di servizi essenziali come l’iscrizione scolastica e sanitaria agli ospiti del campo: la convenzione tra regione e comune scade nel 2011 e non viene più rinnovata, scatenando una lotta di rimpalli di responsabilità ad ogni caso di cronaca.
Di fatto, tra il 2011 e il 2016, servizi come lo scuolabus e l’assistenza sanitaria vengono interrotti e solo con l’attivazione del Pronto Intervento Sociale e la gestione dell’emergenza Covid, i Servizi Sociali sono riusciti attraverso l’erogazione dei servizi a fare un censimento dei presenti.
Il 22 luglio 2020 si è siglato un nuovo protocollo tra prefettura, regione e comune per avviare lavori di ristrutturazione e bonifica dell’area. Poi l’incendio, drammatico, del 2022.
Bonifica a carico della Regione
«Dopo la segnalazione dell’amministrazione comunale, ho immediatamente richiesto alla Direzione Bonifiche Ciclo dei Rifiuti, guidata dall’ing. Wanda D’Ercole che ringrazio per la prontezza della risposta, di effettuare i sopralluoghi necessari – spiega l’assessore regionale Elena Palazzo -. I tecnici avevano riscontrato lo stato di grave abbandono del terreno e la presenza di piccoli manufatti fatiscenti occupati abusivamente».
«Per questo, anche al fine di salvaguardare la sicurezza e la salute pubblica – aggiunge – abbiamo stabilito di finanziare tutte le operazioni necessarie alla bonifica dell’intera area: demolizione dei fabbricati, rimozione dei rifiuti speciali, rimozione delle carcasse di auto abbandonate e infine progettazione della riqualificazione della zona. Sarà poi compito del Comune quello di predisporre nuovi prefabbricati per ospitare le famiglie che ne hanno titolo».
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