Nei primi giorni di febbraio Aprilia da decenni festeggia “il più bello dei giorni”. Così definiva Catullo i Saturnalia, le feste dedicate a Saturno, dio agricolo, che si svolgevano a dicembre in tutto il mondo romano e che rappresentano una forma arcaica e pagana del nostro “Carne-levare”, ricorrenza cristiana che annuncia l’inizio del periodo di purificazione precedente la Pasqua. In quei giorni la gente si riversava nelle strade della città, si divertiva a sovvertire le regole sociali e a invertire i ruoli: i padroni diventavano servi e viceversa.
Ma febbraio è anche il mese dedicato a Fauno, divinità italica protettrice delle greggi e dei boschi che, con sembianze ibride di uomo e capra, suona flauti e tamburelli nei riti che rimandano al culto di Bacco, dio dell’ebbrezza e della perdita delle inibizioni. Ed è Fauno ad abitare questa terra dalla notte dei tempi.
Quest’anno ad Aprilia il Carnevale si festeggia anche con una collettiva d’arte, allestita nella boutique “Tiffany Art Lingerie” che, grazie alla tenacia e alla generosità di Veronica Bottura, è diventato a tutti gli effetti una galleria d’arte permanente, che periodicamente ravviva la piazza con eventi culturali. In questi spazi, che hanno ospitato per decenni l’Ottica Mantovani, veniva aperto, negli anni ’30, uno dei primi esercizi commerciali del centro storico: il Forno Olivieri Zefferino.
Il connubio è perfetto, perché l’arte e il Carnevale sono due entità animate dalle stesse forze: la magia dei colori, il potere dell’immaginazione, la sete di libertà, la rottura delle convenzioni.
Due forme, se vogliamo, dello stesso spirito dionisiaco di cui è intrisa l’identità apriliana.
Infatti, se la creatività – che sia musica, arte figurativa, danza, teatro o scrittura – è il motore di questa città, una realtà giovane, accogliente, multietnica, aperta, dinamica, sempre in trasformazione, il Carnevale ne costituisce la sua rappresentazione massima, che per questo si fa tradizione, passando di generazione in generazione.
Indietro nel tempo
E allora andiamo un po’ a ritroso sulle tracce di questa usanza. Grazie al mirabile lavoro di documentazione svolto dallo storico Bernardino Tofani, sappiamo che il fascino di questa festa animava i giorni, le serate, la vita di questo territorio ancor prima della fondazione della città, come è raccontato in “La comunità di Carano” (2003).
Già “nel 1910 venne organizzata una gara di carri carnascialeschi: Giovanni Viglietta aveva realizzato un grande carro, tirato da tre cavalle, rivestito di festoni di edera raccolta nella macchia”, su cui suonava “un’orchestra campagnola di giovani guitti vestiti alla garibaldina, per andare a gareggiare con quelli di casale di torre Padiglione, che si erano vestiti, invece, con teli riproducenti la bandiera italiana…La gara fu vinta da quelli di Carano…”.
Sappiamo anche che, amante del Carnevale e donna estremamente carismatica, socievole e creativa, è stata Gemma Garibaldi, terzogenita di Menotti, che organizzava feste in maschera di cui anche la stampa romana dava notizie.
Ma venendo alla storia più recente, la grande tradizione del Carnevale apriliano comincia a farsi strada agli inizi degli anni ’80, quando i friulani Adelchi e Romano Cotterli, capigruppo del Fogolar Furlan, i fratelli Sabbatini e Antonio Spognardi, del Quartiere Primo, che si mascherava e partecipava attivamente alla messa in scena, dettero il via a questa meravigliosa consuetudine artistico-culturale in cui la città, con tutte le sue componenti generazionali e culturali – scuole, associazioni e comunità straniere – si ritrova nelle strade a celebrare l’importanza della libertà, della diversità, dell’essere comunità. Anche Lino Palladinelli, che ci ha lasciato recentemente, è stata una figura storica e oggi il figlio Cesare ne ha raccolto l’eredità.
Negli stessi anni, con l’ingresso dei maestri d’arte Claudio Cottiga, Dino Massarenti, Brando Casciotta, Roberto Albarello, Pietro Negri, Massimo Lanciotti, Angelo Braga e Fiorenzo Lucherini, e con il formarsi di squadre di professionalità abili e specializzate, le botteghe del Carnevale creano carri di dimensioni spettacolari e maestose, che toccano l’apice negli anni ’90, quando l’evento assume risonanza nazionale. Dopo un periodo di declino, nel 2006 le botteghe storiche decidono di unirsi in una associazione (Associazione Botteghe del Carnevale Apriliano) per lavorare con un nuovo spirito: non più competere, ma collaborare. Negli anni molti giovani artisti hanno dato il loro contributo e, nelle ultime edizioni, si è registrato l’ingresso di figure femminili e di nuovi talenti come Emily Casagrande e Biancorovo.
Se sono le radici a permettere ad un albero di crescere, il Carnevale, che affonda le sue origini nell’essenza stessa di questo territorio, dovrebbe essere uno dei perni della progettazione culturale della città, dar vita ad una Fondazione e vedere l’apertura di un Salone espositivo aperto tutto l’anno, che ne racconti la storia.
Le botteghe
Un ringraziamento a tutti coloro che quest’anno hanno lavorato nelle botteghe, molti dei quali sono figure storiche, e ad Ermanno Puccetti per la documentazione fotografica.
Bottega Quartiere Toscanini: Luciano Poli (Presidente dell’Associazione Botteghe del Carnevale Apriliano), Andrea Alotta, Giovanni Carissimi, Daniela Cavero, Antonio Cuccu, Graziano Di Marcantonio, Francesco Gravina, Giacomo Lotta, Fiorenzo Lucherini, Luciano Massari, Mario Nalli, Giulio Nardi, Antonio Nasto, Gennaro Pastore, Manuela Roncaioli, Cesare Visentin.
Bottega Amici di Vallelata: Liberato Annecchino, Biancorovo, Massimo Cantele, Silvio Costantin, Giuseppe D’Antuono Lino Franco, Roberto Giovannelli, Marco Longo, Andrea Mancini, Elio Mancuso, Elpidio Mariola, Paolo Martin, Marco Mazzoni, Felice Montani, Riziero Salvati, Luciano Santelli, Massimo Valente.
Le botteghe di Carroceto: Biagio Capasso, Emily Casagrande, Franco Casagrande, Giuseppe Celiento, Claudio Cottiga, Maurizio Mandrone, Pino Miranda.
Arti e Mestieri – Gruppo Palladinelli: Rocco Adamo, Amerigo Braga, Sergio Brighenti, Alessandro Canapi, Simone Catalani, Fabrizio Colardo, Stefano D’aniello, Stefania Fiorentini, Dario Gabanella, Daniele Mango, Marco Manieri, Gianluca Morena, Pietro Negri, Cesare Palladinelli, Fabio Palladinelli, Marco Vergilii.
Passioni Equestri: Brando Casciotta, Davide Giorgi, Ettore Marchiori, Gianni Martelli, Quirino Mastronardi, Gino Mazzini, Oreste Mugnini.
Carristi Quartiere Primo: Roberto Albarello, Marco Bedogni, Donato Cirma, Luigi Esposito, Francesco Ferraro, Claudio Fiorentini, Fabrizio Fiorentini, Elio Fugante, Massimo Giovinazzi, Igor Gentili, Giuseppe Leone, Amelia Maurizio, Francesco Montemarano, Marco Pirindino, Giuseppe Ricci, Gaia Rinaldi, Rosalba Rizzuto, Nicola Ruberti, Mario Spera.