Al momento, queste antiche cisterne vengono inserite al massimo nelle visite stagionali comunali o dell’Ente Parco dei Castelli Romani. Nulla a vedere, certo, con i percorsi turistici creati attorno ad opere del tutto similari come ad esempio, tanto per citare uno dei casi più famosi, le cisterne romani (tra l’altro non funzionanti) della città di Istanbul, in Turchia. Trasformate in una vera e propria attrattiva internazionale, con milioni di turisti che ogni anno fanno trappa nel sito.
Le cisterne sotterranee di Albano Laziale servivano a contenere l’acqua necessaria alla II Legione Partica dell’Imperatore romano Settimio Severo e si trovano, per l’appunto, nel comune di Albano Laziale, zona Roma sud, a ridosso del quartiere San Paolo, tra le vie Aurelio Saffi e San Francesco D’Assisi.
Albano, tornerà l’acqua nelle cisterne della Roma imperiale
“Ripristino funzionale e valorizzazione cisterne romane e circuito museale”. Lasciano del resto poco all’immaginazione le parole riportate, nero su bianco, nel Programma Triennale delle Opere pubbliche 2024-2026 varato dalla maggioranza politica di centro-sinistra guidata dal sindaco PD Massimiliano Borelli e reso pubblico di recente.
Da quanto filtra informalmente dall’Amministrazione comunale, Acea – la municipalizzata dell’acqua di Roma – avrebbe chiesto al municipio albanense una cifra di circa 40mila € solo l’anno per tenere le cisterne costantemente piene d’acqua.
Verranno inserite in un (ampio) percorso museale
La decisione di far tornare finalmente in funzione le antiche cisterne della II^ Legione Partica dell’imperatore romano Settimio Severo farà sicuramente felici i cittadini albanensi. A maggior ragione visto e considerato che tale obiettivo si inserisce in un più ampio programma di recupero dell’area.
I cisternoni e l’ex serra dei cisternoni
Proprio di fronte alle cisterne romane si trova difatti anche la ex serra di villa Doria (il parco comunale situato in centro città) che verrà trasformato in un orto sociale a servizio della Asl grazie a fondi PNRR, come preannunciato di recente sempre dall’Amministrazione comunale (per legge la notizia numero 1, clicca qui; per la numero 2, clicca qui).
I cisternoni di Albano Laziale, la storia
La cisterna fu fatta erigere da parte degli architetti della II Legione Partica per garantire il rifornimento idrico necessario all’accampamento e a tutte le abitazioni circostanti. La pianta è semi-rettangolare con lati maggiori misuranti rispettivamente 47,90 m. e 45,50 m. e con lati minori misuranti 29,62 m. e 31,90 m.
Fu costruita in parte scavando direttamente il banco roccioso ed in parte in muratura; è divisa in cinque navate. Caratterizzate da volte a botte e sostenute da trentasei pilastri ed è rivestita da un opus signimun, ovvero un intonaco impermeabile.
Le dimensioni dei Cisternoni sono imponenti e permettono di immagazzinare circa 10.000 metri cubi d’acqua. Ma la loro importanza non è data solo da questo. Bensì perché sono tutt’oggi perfettamente funzionanti, venendo alimentati da condotte di epoca romana che ricevono acqua dalle sorgenti poste lungo i fianchi del Lago di Albano.
La II^ Legione Partica di Settimio Severo
La Legio II Parthica (“creata per la campagna partica”) fu una legione romana creata dall’imperatore Settimio Severo[1] nel 197, in occasione della sua campagna contro i Parti. La legione era ancora attiva all’inizio del V secolo. I suoi emblemi erano il toro e il centauro.
Fu fondamentale nell’ascesa al trono dell’imperatore della dinastia dei Severi Eliogabalo, che si ribellò all’imperatore Macrino grazie al sostegno della II Parthica.
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