La storia
Il 19 luglio 2017 Laura Boldrini si recò a Latina per l’intitolazione del parco cittadino ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Le destre contestarono la scelta del sindaco Coletta di rimuovere da quello spazio verde il nome di Arnaldo Mussolini, fratello del duce, e di sostituirlo con quello dei due magistrati simbolo della lotta a Cosa Nostra.
Un pontino realizzò quindi una vignetta con un balilla che urinava su una foto della Boldrini. Quest’immagine venne postata sul profilo Facebook di un sito di informazione di Latina diventando oggetto di pesanti commenti all’indirizzo dell’esponente politica, terza carica dello Stato.
Tanto l’autore di quel fotomontaggio quanto quelli dei commenti con insulti vennero però identificati dalla polizia postale di Latina, dopo la denuncia della stessa Boldrini. Dopo l’identificazione, furono rinviati a giudizio.
Il processo
La stessa ex presidente della Camera Boldrini, nel luglio del 2022 ha testimoniato in aula, davanti al giudice del Tribunale di Latina, Elena Nadile, ripercorrendo come si arrivò a quei messaggi di odio sui social.
Ora le condanne per quattro di loro su nove imputati: dovranno pagare 600 euro di multa ciascuno con la sospensione della pena. I legali hanno annunciato ricorso, ma il reato cadrà in prescrizione il prossimo mese di gennaio.
Attenzione: non si tratta semplicemente di commentare in maniera negativa una figura istituzionale, ma di insultare sul personale una donna, per di più senza motivo.
Purtroppo con una tastiera sotto le dita anche le persone apparentemente migliori sanno tirare fuori una cattiveria impossibile da immaginare.
Gli insulti
La Polizia postale identificò una donna di Nettuno per una vignetta pubblicata e poi rimossa sulla sua pagina Facebook. Nell’immagine intitolata “Risorse” era raffigurata la presidente della Camera violentata da uno straniero.
Nel mirino della polizia postale anche un utente di Frascati. Questi, con nome e cognome, aveva scritto: “Spero che tutti sti immigrati ti si violentano a gruppi e poi ti si buttino dentro l’acido z0cc0la apparte ti piacerà anche chissà quanti ne hai ogni sera a fatti sfondare il cul0 tr0ia”.
Ai tempi del cambio del nome del Parco Mussolini a Parco Falcone e Borsellino alcuni utenti di Latina erano finiti in un rapporto trasmesso dalla polizia postale del capoluogo pontino tanto agli inquirenti quanto alla questura.