A relazionare il dossier che ha portato Latina in finale per l’ambito titolo nazionale sono stati il sindaco Celentano, l’assessore all’Urbanistica Annalisa Muzio, il direttore del Museo Cambellotti Antonia Lo Rillo e l’architetto Daniela Cavallo, direttore del progetto di candidatura denominato “Latina, bonum facere”.
A sostegno della città è stato poi presentato un video di pochi minuti: un video che parla del centro di Latina, ma anche del mare, dell’entroterra e di siti come Ninfa e Fossanova, il fiume Cavata a Sermoneta, la torre civica di Pontinia.
Quelle immagini, pochi minuti dopo la loro pubblicazione sulla pagina Facebook del Comune di Latina, hanno scatenato un’ondata di commenti social negativi sulla pagina Facebook del Comune.
I post
“Ragazzi ma ci sono i video che ho fatto io con il mio cellulare, li avete scaricati da YouTube, manco a chiederli? Poi per una cosa ufficiale?”, scrive il pianista Francesco Taskayali.
“È qualcosa di osceno, un cambio immagine agghiacciante, e poi mancava qualcosa che potesse avere a che fare con la cultura oltre che alle tradizioni”, fa eco Federica.
“Non vorrei polemizzare, ma si tratta di un video di promozione turistica e agroalimentare non vedo alcun cenno di cultura”, aggiunge Cettina.
Nicoletta fa notare che “In verità come presentazione lascia molto a desiderare. Non so chi sia il regista, ma un lavoro più sterile e poco interessante di così manco tra gli amatori. Quanto mi dispiace, spero che i criteri di valutazione saranno altri”.
Molti, però, hanno difeso il prodotto finale. “C’hanno provato a deturparla, tante cose non funzionano molte sono da migliorare. Ma quanto caspita è bella sta città?”, scrive Andrea.
Per conoscere quale sarà la città vincitrice del concorso, che assegna un milione di euro quale contributo per la realizzazione del progetto di candidatura, bisognerà attendere il 29 marzo.
Il sindaco Celentano: “Latina merita la vittoria”
“Comunque vada, è stata una sfida affascinante e positiva per il territorio. Il lavoro svolto è un punto di partenza per un nuovo sviluppo possibile, perseguibile attraverso la cultura, quale elemento strategico di valorizzazione del territorio di Latina e della provincia pontina”.
Queste le parole del sindaco di Latina Matilde Celentano.
“Latina è una città giovane, ma questo non significa che non abbia una storia che meriti di essere narrata – ha affermato il sindaco Celentano – Latina, partita dalla palude, dalla mal aria respirata dai butteri e dai pastori della transumanza, ha affrontato il tempo della mutazione con ampie falcate.
La candidatura di Latina a Capitale italiana della cultura 2026 è stata un’esperienza stimolante, guidata da una squadra al femminile che ha saputo cogliere le sfumature di questo progetto per cucirlo sul territorio e realizzare, attraverso un certosino lavoro sartoriale di cultura, il più bell’abito che Latina possa mai indossare nell’immediato futuro. Latina, con le sue unicità, merita il titolo di Capitale italiana della cultura”.
«Latina, il capoluogo più giovane d’Italia, città giovane per antonomasia, la città dei borghi perché ne ha 12 che si sviluppano attorno al centro, è l’unica espressione al mondo di città di questo genere» ha concluso l’assessore all’Urbanistica Annalisa Muzio, anche lei relatrice durante le audizioni al Ministero della Cultura.