Sono stati i Carabinieri della Stazione di Castel Gandolfo, insieme ai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, a consegnare nelle mani del direttore del museo, Prof. Stéphane Verger, il prezioso materiale. La consegna è avvenuta il 18 marzo scorso.
I reperti risalgono alla prima epoca imperiale romana.
I reperti archeologici consegnati al Museo Nazionale Romano
Il tesoro archeologico consegnato al Museo Nazionale Romano comprende vari frammenti marmorei e dei torsi di statua.
Di particolare rilievo un torso maschile marmoreo in cui si riconosce una copia dell’Eros di Tespie, ovvero l’Eros con l’arco. Si tratta di un archetipo originariamente bronzeo creato da Lisippo per il santuario di Tespie (IV sec. a.C.), conosciuto grazie a numerose copie marmoree, per lo più di epoca imperiale romana. Una copia dell’Eros con l’arco si trova ad esempio ai musei Capitolini ed un’altra al Louvre.
Tra gli altri reperti si contano due porzioni di un torso maschile panneggiato. Vi sono inoltre dei frammenti di lastra marmorea decorata, porzioni di rivestimento marmoreo, porzioni di basamento marmoreo di statua e un puntale di anfora da trasporto.
Il ritrovamento dei reperti archeologici a Castel Gandolfo
I preziosi reperti sono stati scoperti nel 2021 dai Carabinieri durante lo sgombero di un’unità immobiliare sul Lago di Castel Gandolfo, in Via dei Pescatori.
Con la collaborazione dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma i reperti ritrovati sono stati catalogati e sequestrati.
A seguito dell’iter giudiziario presso il Tribunale di Velletri si è giunti poi alla loro confisca e quindi all’assegnazione al Museo Nazionale Romano.
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