A fare ricorso al Tar sono stati l’Associazione Sportiva Dilettantistica Circolo Canottieri Nettuno, Italo Romagnoli e Fratelli Orci s.r.l., Società Stabilimento Balneare Tirrena srl, Sirene II Sas, tre singoli cittadini, Associazione Turistica Pro Loco in Nettuno, Salus snc di Belleudi Marco e Tutino Maria Antonella, Colper srl, Mellara Marina & C sas, Turistico Marinara srl.
Il ricorso degli stabilimenti di Nettuno
Con il ricorso, presentato anche contro Demanio e Regione, viene chiesto l’annullamento della delibera con la quale si prendeva atto che “il patrimonio immobiliare del settore pubblico territoriale, costituisce un valore sociale ed economico di fondamentale importanza per la Città e presenta ampie potenzialità di valorizzazione anche mediante iniziative che consentano di individuare, attraverso il modulo della concessione ed il ricorso ai meccanismi del mercato, il più adeguato punto di equilibrio tra esigenze di miglioramento del servizio alla collettività, salvaguardia e valorizzazione paesaggistico/ambientale del territorio e valorizzazione economica del patrimonio pubblico”.
La scadenza accorciata dal 2033 al 2023
“La norma nazionale ha provveduto negli anni ad introdurre proroghe “per legge” che ne avevano esteso la validità fino al 31.12.2033. In attuazione della L.n. 145/2018 con Deliberazione di Giunta Comunale n. 196del 14/12/2020 il Comune di Nettuno ha esteso il termine di durata delle concessioni demaniali al 31/12/2033. Provvedimento però bocciato dalla giustizia, che ha tagliato di 10 anni la scadenza”, si legge nell’atto pubblicato all’albo pretorio.
“Il termine individuato dal giudice amministrativo, 31.12.2023, porterebbe a ritenere che anche le concessioni in essere, già oggetto di proroga “per legge”, siano giunte al loro termine di validità naturale, con onere per l’Amministrazione concedente di procedere alle iniziative finalizzate alla riconsegna dei beni demaniali marittimi”.
Avviso pubblico per far gestire le spiagge
“Risulta quindi necessario, anche per rispettare la scadenza al 31.12.2024 stabilita dallo stesso legislatore nazionale, procedere con l’avvio di una “procedura competitiva” per le concessioni che hanno beneficiato delle proroghe «per legge» che definisca un orizzonte temporale di durata adeguato e che consenta di ricondurre la funzione della proroga legislativa al 2024, astrattamente disapplicabile, ad una «proroga tecnica», nelle more dell’espletamento delle procedure nel frattempo avviate in autonomia dal Comune”.
LEGGI ANCHE: Verso l’addio agli storici stabilimenti balneari di Anzio