Nel mirino dei magistrati ci sarebbero 3 tecnici di Lanuvio, Anzio e Albano.
L’indagine è partita a luglio 2023 da una querela promossa da 4 associazioni territoriali. ‘Salute Ambiente Albano’, ‘Pavona per la Tutela della Salute’, il comitato ‘UST-Uniti per la Salvaguardia del Territorio’ di Ardea e infine ‘Latium Vetus’ di Pomezia.
La Procura indaga sull’inceneritore di Roma
L’indagine e la relativa querela riguardano, in particolare, il valore del terreno su cui il primo cittadino di Roma, Roberto Gualtieri, pretende di costruire il mega inceneritore di Roma da 600mila tonnellate annue. Parliamo di una quantità di rifiuti enorme, superiore addirittura anche alle esigenze pur cospicue della città eterna.
Il terreno prescelto è situato non solo davanti alla sede del colosso del commercio Amazon e a due passi da una sede locale di Acea, ma soprattutto sull’ultimo lembo di territorio romano, in località Santa Palomba, praticamente attaccato ai territori dei comuni di Ardea e di Albano.
Molto vicino c’è anche la discarica di Albano di proprietà dello storico patron dei rifiuti di Roma e dintorni, Manlio Cerroni, per cui la zona, anche industriale, sopporta già oggi un notevole carico di inquinamento e sfruttamento delle risorse idriche.
Nel ‘mirino’ 3 tecnici di Lanuvio, Anzio e Albano
Quel terreno (con vista su discarica di Albano, sede Amazon e sede Acea) è stato comprato da Ama, la municipalizzata dei rifiuti di proprietà del comune di Roma, al prezzo faraonico di circa 7,7 milioni di euro. Pagato coi soldi pubblici dei cittadini.
Ma il suo valore, e quindi il suo costo, sarebbe stato incrementato a dismisura prima della compravendita stessa per mano di vari tecnici.
Tra questi, almeno secondo la tesi delle associazioni che hanno promosso la querela penale, vi sarebbero varie persone. Tra questi: un geometra ed una ingegnere di Lanuvio, un architetto/perito immobiliare di Anzio, alcuni tecnici di Albano Laziale e di Pavona, la frazione albanense, vari amministratori e tecnici romani di Ama, etc.
La lista è molto lunga e conta, a vario titolo, 27 persone coinvolte. Sempre secondo la tesi e le accuse delle associazioni ancora tutte da verificare da parte dei magistrati.
27 persone tutte presunte innocenti, ovviamente, fino a sentenza passata in giudicato della Suprema Corte di Cassazione.
La Guardia di Finanza irrompe nella sede Ama di Roma
È accertato che il 13 marzo scorso la Guardia di Finanza di Roma, su delega dei magistrati romani, ha fatto visita agli uffici della municipalizzata di via Calderon della Barca n. 87.
Ha sequestrato tutta la documentazione allegata al bando del 13 giugno 2021 e gli atti catastali e autorizzativi che hanno determinato l’esito della trattativa e della relativa compravendita immobiliare.
Si tratta di un fascicolo esplorativo, cosiddetto “modello 45”, dunque non ci sono indagati e non sono state formulate ipotesi di reato.
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