È questo, in sostanza, quanto si legge in una nota stampa municipale che pubblichiamo qui di seguito. Lo stesso comune sta per lanciare un nuovo bando per la ricerca di una struttura idonea ad ospitare gli studenti nel prossimo futuro.
Pomezia non comprerà il ‘rudere’ da 6 milioni
“Al via un nuovo avviso – si legge nella comunicazione del comune di Pomezia – per l’individuazione di una struttura idonea al trasferimento degli studenti della scuola “P. V. Marone” di via della Tecnica per il periodo necessario ai lavori di adeguamento sismico nell’ambito del PNRR.
“Ho appreso dagli uffici tecnici del Comune di Pomezia il diniego – che condivido – a procedere all’acquisizione dell’immobile sito in via dei Castelli Romani 24 (individuato per ospitare provvisoriamente i ragazzi della scuola Marone).
I motivi della rinuncia
La decisione è stata presa poiché non sono pervenute, entro la data ultima richiesta per la sottoscrizione del contratto preliminare di acquisto, le garanzie finanziarie richieste dall’Amministrazione Comunale alla società proprietaria dell’immobile”, dichiara il Sindaco di Pomezia, Veronica Felici.
“All’Amministrazione comunale dispiace che non ci siano le condizioni per procedere, perché avrebbe rappresentato la risoluzione definitiva del problema e nello stesso tempo un investimento per il futuro di tutta la città. Ad ogni modo, proseguiamo nel portare avanti il nostro progetto e il Comune procederà, quindi, con una nuova ricerca di una struttura idonea sul territorio, entro i tempi previsti dal PNRR”, precisa il Sindaco.
Si cerca una struttura scolastica sostitutiva
A breve, infatti, il Comune di Pomezia aprirà un nuovo avviso per la ricerca di una struttura che ospiterà in modo provvisorio le classi della scuola Marone, garantendo il rispetto del cronoprogramma stabilito dall’ente.
“La sicurezza e il benessere degli studenti della Scuola Marone – ha proseguito il Primo Cittadino – rimangono al centro delle nostre preoccupazioni. Continueremo a lavorare per trovare la migliore soluzione possibile per gli studenti e per la comunità nel suo complesso. Dunque, continuiamo a valutare se sul territorio esista una struttura idonea e ottimale che possa anche essere acquisita al patrimonio del Comune.
L’interesse per il benessere dei ragazzi della scuola Marone e di tutti i cittadini è sempre stato l’unico obiettivo verso il quale l’amministrazione comunale si è rivolta e si sta rivolgendo”. “Questa amministrazione comunale si impegna, inoltre, a mantenere la trasparenza e a informare regolarmente i cittadini sui progressi riguardanti il progetto di adeguamento sismico della Scuola Marone”, ha concluso il Sindaco di Pomezia.
Le reazioni politiche
Il PD di Pomezia
“Una grande vittoria – esulta il Pd di Pomezia per bocca del suo giovane segretario, Danilo risi – il Rudere non diventerà una scuola. Il Comune non butterà milioni e milioni di euro per una struttura fatiscente.
La Sindaca Felici, dopo mesi, ha deciso di fare marcia indietro, seguendo la linea indicata dal PD, da tutti i consiglieri di minoranza, ma soprattutto dai genitori degli studenti che hanno fatto una grandissima battaglia. Una scelta che però dimostra il livello di competenza di questa amministrazione: era chiaro a tutti, fin dall’inizio, che sarebbe andata a finire così.
La Sindaca Felici ha però deciso di continuare, anche contro pezzi della sua stessa maggioranza. Oggi si ferma e prende atto del totale fallimento della sua strategia. Siamo contenti per come è andata a finire. In ogni caso, questa vicenda rende chiaro ancora una volta che non sono all’altezza di governare la nostra città”.
Adriano Zuccalà, ex sindaco M5S
“Dopo aver tenuto in stallo per mesi la città – scrive in una nota Adriano Zuccalà, ex sindaco di Pomezia (M5S) – le famiglie degli oltre 700 studenti della scuola Marone e tutto il personale scolastico. Oggi la sindaca di Pomezia Felici dichiara ufficialmente il totale fallimento della sua amministrazione e della sua azione politica.
Il comune rinuncia all’acquisto del rudere di via dei Castelli Romani, perché non sarebbero pervenute le garanzie richieste per l’acquisto. Dopo 6 mesi dall’aggiudicazione del bando, pubblicato in fretta e furia a ottobre 2023, si accorgono ora che la società non offriva garanzie adeguate?
“Le dichiarazioni ai 4 venti”
La sindaca aveva dichiarato ai quattro venti che entro la fine del 2023 gli studenti sarebbero stati trasferiti nell’immobile completamente ristrutturato, salvo poi spostare la data a fine marzo 2024 e poi a giugno.
Ma non solo, aveva dato la sua parola alla città intera sminuendo più e più volte gli interventi delle opposizioni e le manifestazioni dei genitori. In sei mesi non ha fatto altro che perdere tempo, evitare il confronto pubblico, far saltare commissioni e consigli comunali, fino a rimanere senza maggioranza e con la giunta dimezzata.
Oggi cosa si fa?
E oggi cosa fa? Dichiara pubblicamente il fallimento della sua azione politica e amministrativa, ma invece che assumersi la responsabilità di aver perso su tutta la linea e fare un passo indietro per il bene della città, rilancia sulla ricerca di un altro immobile. La sindaca Felici non ha ben chiaro il suo ruolo e il suo lavoro, pensa forse di essere un’agente immobiliare? Vuole passare la sua legislatura a cercare immobili?
Non è questo che merita Pomezia e non è questo che si aspettano gli studenti della scuola Marone e le loro famiglie: a forza di correre dietro ai palazzi rischiamo di perdere definitivamente i fondi PNRR che devono essere utilizzati entro e non oltre il 2026.
“Cara sindaca”
Cara sindaca, è già tardi, e la colpa è solo tua e della tua mezza maggioranza. La soluzione c’è ed era già bella e pronta quando sei arrivata: moduli ad uso scolastico da installare in centro. È ora di pensare alla città e alla sicurezza dei nostri concittadini più giovani.
Ringrazio i consiglieri comunali del M5S di Pomezia e di tutte le opposizioni per il grande e puntuale lavoro svolto in questi mesi”.
L’M5S di Pomezia
“Da un rudere a un altro??? – scrive invece l’M5S di Pomezia – oggi l’amministrazione Felici vuole farci credere di rinunciare all’acquisto del rudere per garantire “la sicurezza e il benessere dei ragazzi” cosa che chiediamo dal giorno immediatamente successivo all’individuazione dell’immobile.
La realtà però è ben diversa. La Sindaca infatti è stata costretta a fare marcia indietro perché nessuna compagnia assicurativa ha ritenuto di poter concedere una fidejussione a garanzia dell’ente in questa operazione di compravendita. Una posizione questa facilmente intuibile visto l’esiguo capitale sociale della proprietà.
Quindi non una presa di coscienza ma un incidente di percorso è la ragione dietro la decisione di revoca dell’acquisto di questo immobile fatiscente.
Nel frattempo l’Ente si è subito messo alla ricerca di un nuovo immobile, attività questa che comporterà un ulteriore investimento in termini di tempo e risorse, ignorando ancora una volta le soluzioni alternative più economiche e più veloci come i moduli scolastici prefabbricati, individuati come soluzione provvisoria per le scuole di Torvajanica ma misteriosamente ritenuti inadeguati per ospitare gli studenti della Marone.
La questione #rudere non si conclude oggi. Continueremo a vigilare e a mantenere alta l’attenzione sugli sviluppi di questa vicenda, mettendo sempre al centro la sicurezza dei ragazzi e la tutela gli interessi delle famiglie e della collettività”.
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