Una lottizzazione di 3 ettari, con vista borgo, che vedrà la luce entro il 31 gennaio 2027.
19 anni dopo , quindi, la Giunta comunale con il sindaco Alberto De Angelis, il vicesindaco Cristiano Bavaro, gli assessori Francesca Barbacci Ambrogi e Tiziano Mariani (assente solo Sara Lumaca) hanno varato un sostanziale nuovo via libera alla lottizzazione, visto che l’Amministrazione ha accettato la proroga dei termini di avvio del cantiere in corso di scadenza.
È questo, in estrema sintesi, il contenuto della deliberazione della Giunta De Angelis n .86 del 30 luglio scorso.
Il Piano edile nascerà su un terreno a due passi dal parco Ibernesi, a due passi dalla via Appia Nuova, e avrà una vista sul borgo storico della città (clicca qui per vedere la zona).
Si sblocca la lottizzazione dopo un iter di 19 anni
Dopo un lungo e travagliato iter amministrativo, questo Piano edile classe 2005 è stato approvato dalla Regione Lazio in data 13 marzo 2014, quindi a 9 anni dalla sua presentazione.
Le ruspe, però, non sono mai partite, nonostante la Convenzione Urbanistica, ossia l’accordo Ente pubblico-privato, sia stato firmato il 14 febbraio 2017, quindi 7 anni fa.
Il permesso di costruire è stata già rilasciato, con autorizzazione n. 22 del 2022. Ma niente, le ruspe ancora non si sono viste. Ora, un po’ a sorpresa, la società proponente, ha inviato la richiesta in Comune di avvalersi della proroga dei termini di avvio del cantiere, in corso di scadenza. Che è stata accettata dalla Giunta De Angelis-Bavaro.
I costruttori: conviene anche a Castel Gandolfo
Difatti “l’Avvocata Alfonsina Sciarrillo – scrive il Comune di Castel Gandolfo tra le carte – rappresentante della Soc. Ibernesi srl, ha inviato apposita comunicazione dichiarando di volersi avvalere delle proroghe previste dalla legge.
La relazione del Responsabile dell’Area III del Comune, conferma la bontà di quanto richiesto. Con le previsione dell’Accordo di Programma e del permesso a Costruire. In considerazione del fatto che i Patti delle Colline romane sono equiparabili ad una convenzione urbanistica.
Su tale aree l’Amministrazione sta realizzando un progetto di scuola primaria, e che quindi è pure interesse dell’Amministrazione mantenere la validità e l’efficacia dell’Accordo di programma”.
Il vicesindaco: ecco come funziona l’accordo
Nel difendere il piano edile oggetto di questo articolo, infatti, in passato lo stesso vicesindaco Bavaro ebbe a comunicare a mezzo stampa ai cittadini i dettagli della lottizzazione.
Per evitare quindi strumentalizzazioni, lasciamo che a descrivere la lottizzazione siano le parole dello stesso attuale vicesindaco Cristiano Bavaro:
“I Patti Territoriali delle Colline Romane – ebbe a spiegare anni fa proprio Bavaro, durante il suo mandato da assessore all’Urbanistica – erano degli accordi di programma con una duplice caratteristica. Il fatto di essere anche delle varianti urbanistiche specifiche e la particolarità di avere una vocazione tendenzialmente commerciale ed a servizi.
In particolare questo specifico accordo di programma prevede che dei circa 3 ettari interessati dal progetto il proponente debba cedere all’amministrazione il 60%, cioè 1,8 ettari circa. Che poi l’amministrazione potrà utilizzare come meglio crede, valorizzando l’aspetto verde ed ambientale della zona e semmai arricchendolo con arredi urbani adeguati. E realizzare l’intervento sul restante 40%, circa 1,2 ettari. Destinandolo come segue: 35% destinazione commerciale, 35% destinazione a servizi (terziario) e il restante 30% residenziale.
Bavaro: tutto regolare, nessuna opposizione
Oltretutto il progetto prevede che i tetti dei fabbricati siano piani e le coperture in verde (prato) o materiale ecocompatibile (ghiaia). Ma la cosa che vorrei evidenziare è la seguente: anche questo progetto, come tutte le varianti urbanistiche, dava la possibilità ai cittadini e alle associazioni, una volta adottato in consiglio comunale (quindi nel nostro caso nel lontano 2009 con la citata delibera n. 5 del 28/01/2009) di presentare osservazioni e/o opposizione entro 30 giorni dall’adozione, motivandole adeguatamente.
Queste osservazioni/opposizioni, qualora presentate, sono poi riportate in consiglio comunale, discusse ed eventualmente, accolte o respinte. E sapete quante osservazioni/opposizioni ha avuto questo progetto nel 2009, anno, come detto, della sua adozione in consiglio comunale? NESSUNA!”
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