Sul caso della struttura di accoglienza per minori di Marino sequestrata dai carabinieri, in quanto gli ospiti sarebbero stati tenuti in pessime condizioni, ha presentato un’interrogazione la deputata Beatrice Brignone, chiedendo l’intervento dei ministri della salute, Beatrice Lorenzin, e del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti. L’onorevole, passata dal Pd al gruppo misto, ha sottolineato che il 23 marzo scorso nella casa famiglia “La Cascina” di via del Papa, tra Marino e Castel Gandolfo, hanno effettuato un’ispezione i carabinieri, insieme a personale dell’Asl e dei servizi sociali, perché era fuggito un minorenne egiziano. “La casa famiglia – ha precisato Brignone – gestita da una cooperativa onlus, a detta della stampa e degli investigatori, era stata trasformata in una sorta di lager, con pessime condizioni igienico-sanitarie. I minori ospitati nella struttura provenivano da Paesi in guerra, e vi erano stati inviati dai servizi sociali di Roma Capitale”, da cui la struttura riceveva 70 euro al giorno per ogni minore, 20mila euro al mese. “Il denaro – ha evidenziato l’onorevole – sarebbe dovuto servire a mantenere gli ospiti in condizioni adeguate ai loro bisogni, invece gli stessi erano costretti a dormire per terra senza coperte e in stanze prive di riparo, poiché senza vetri alle finestre. Nelle strutture erano presenti bagni in pessime condizioni igienico-sanitarie e dispensa per le derrate alimentari fornita solo del minimo indispensabile per la sopravvivenza”. Ai due ministri è stato chiesto così di intervenire “per trovare soluzioni urgenti affinché fatti di questo genere non accadano più” e di “assumere iniziative normative per introdurre efficaci misure di repressione per la violenza su minori, disabili e anziani, verificando la sussistenza dei presupposti per prescrivere l’installazione di videocamere a circuito chiuso nelle strutture che svolgono attività” come quella di Marino.
01/04/2016