Il Municipio ha approvato un progetto per il recupero e il riutilizzo della storica villa proprio a bordo del lago Albano, su via dei Pescatori, un tempo residenza di Alcide De Gasperi, lo statista democristiano, e successivamente confiscata alla criminalità organizzata.
Castel Gandolfo, da De Gasperi alla Banda della Magliana
La villa, situata in una posizione suggestiva nel cuore dei Castelli Romani, si estende su una superficie di oltre 1.000 metri quadrati, con un vasto parco, un campo da tennis e una piscina.
La struttura, conosciuta come “il Castello”, ha una storia complessa: in passato fu dimora di uno dei più illustri statisti italiani, Alcide De Gasperi.
Ma negli anni successivi venne occupata da uno dei più noti clan criminali di Roma, la Banda della Magliana.
L’immobile, sequestrato nel 2012 a Enrico Nicoletti, ex tesoriere della famigerata Banda della Magliana, sarà oggetto di interventi di riqualificazione nell’ambito dell’iniziativa regionale “Beni Confiscati e Spazi di Legalità”, mirata alla valorizzazione dei beni sottratti alla malavita.
La confisca dell’immobile, avvenuta nel contesto di un’operazione della DIA di Roma, ha segnato un passaggio fondamentale nella lotta contro la criminalità organizzata e il recupero dei beni illecitamente acquisiti.
Gli interventi previsti per “Il Castello”
Il progetto di riqualificazione prevede lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, tra cui la tinteggiatura delle facciate e la sostituzione degli infissi, interventi essenziali per restituire all’edificio il decoro necessario e renderlo nuovamente fruibile alla collettività.
L’obiettivo del Comune è di trasformare la villa in un simbolo di legalità e di rinascita, destinandola a funzioni di pubblica utilità, come previsto dall’avviso pubblico regionale.
I fondi necessari, provenienti dal finanziamento stanziato dalla Regione Lazio, una cifra destinata a coprire non solo i lavori sulla villa, ma anche altri interventi volti alla valorizzazione dei beni confiscati presenti sul territorio.
La Giunta cerca fondi dalla Regione Lazio
Il Comune di Castel Gandolfo ha avviato l’iter per ottenere il contributo regionale, presentando un progetto elaborato dall’ufficio tecnico comunale, che include documentazione fotografica e planimetrica dettagliata dell’immobile.
La Giunta comunale, presieduta dal sindaco Alberto De Angelis, ha approvato all’unanimità il piano e ha conferito al primo cittadino l’incarico di formalizzare la richiesta di finanziamento con la deliberazione n. 132 del 30 settembre.
Questo intervento rappresenta un importante passo avanti per la comunità di Castel Gandolfo, non solo sotto il profilo urbanistico, ma anche sotto quello simbolico: riportare alla luce un bene che ha visto periodi bui, come la presenza della criminalità organizzata, e destinarlo a un uso legale e collettivo è un segnale forte anche di riscatto sociale.
In un contesto come quello dei Castelli Romani, ricco di storia e cultura, il recupero di questa villa rappresenta un’opportunità per valorizzare ulteriormente il patrimonio locale, dando nuova vita a un luogo che ha segnato profondamente la storia del territorio.
La villa di Nicoletti diventerà quindi un esempio di come i beni sottratti alla criminalità possano essere trasformati in risorse per la comunità, con l’obiettivo di creare nuovi spazi di aggregazione e legalità.
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