La dinamica dell’omicidio di Ciampino
Secondo una prima ricostruzione ad opera dei Carabinieri, la donna, Amelia Tufano di 65 anni, avrebbe colpito il fratello, Pasquale Tufano di 67 anni, sul letto, mentre costui stava dormendo. Lo avrebbe ucciso inferendogli diversi colpi alla carotide e in altre parti del corpo con un paio di forbici.
La scena si è arricchita di altri elementi macabri, perché sembra che la donna abbia poi continuato ad infierire con un coltello da cucina sul corpo del fratello, che probabilmente era già morto.
Nella casa viveva anche la madre dei due fratelli, una signora di 90 anni, allettata a causa di una grave patologia. Ma l’anziana signora non avrebbe comunque subito alcun tipo di aggressione, né probabilmente si è accorta del dramma avvenuto nella sua casa.
L’aggressione all’altro fratello
Sempre secondo la ricostruzione fornita dai Carabinieri, la 65enne presunta assassina avrebbe poi atteso per tutta la giornata di domenica 29 settembre l’arrivo dell’altro fratello. Costui, infatti, andava abitualmente a trovare la madre e i fratelli nella loro abitazione.
Avendo il duplicato delle chiavi di casa, il terzo fratello ha aperto la porta senza alcun sospetto e come nel più cruento dei film horror si è visto aggredire dalla sorella in forte stato di agitazione e con un paio di forbici in mano. L’uomo è riuscito a schivare i colpi e a colpire a sua volta la sorella, disarmandola. A quel punto ha chiamato il 112.
Allarmati dalle urla della colluttazione sono arrivati anche i vicini di casa, che hanno dichiarato di aver sentito le grida di forti litigate tra fratelli già in precedenti casi.
Sul posto sono intervenuti immediatamente i Carabinieri della Tenenza di Ciampino, che hanno trovato davanti ai loro occhi la macabra scena.
Bloccata la donna, visto il suo stato fortemente alterato, i Carabinieri hanno deciso di trasportarla presso l’ospedale “Sandro Pertini” di Roma. È stato accertato poi che la donna era già in cura da molto tempo per disturbi psichiatrici e che proprio il fratello ucciso era il suo ‘amministratore di sostegno’.
Le indagini e l’immediato epilogo
Sono partite quindi immediatamente le indagini, per cercare di comprendere quanto esattamente fosse accaduto in quella casa.
La trama dei macabri eventi avvenuti è stata subito abbastanza chiara e confermata poi durante l’interrogatorio della donna. La 65enne avrebbe infatti ammesso le proprie responsabilità sul delitto del fratello 67enne.
A questo punto il magistrato della Procura di Velletri, competente sul caso, ha emesso un un decreto di fermo di indiziato di delitto. I Carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo hanno provveduto a notificarlo alla donna.
Questa mattina la reo confessa è stata quindi associata al carcere di Rebibbia. Sarà comunque un tribunale ad accertare il reale svolgimento dei fatti e a decidere della sua colpevolezza.
La salma dell’uomo ucciso è stata intanto trasferita al Policlinico di Tor Vergata dove, come d’obbligo in questi casi, verrà svolta una accurata autopsia che potrebbe aiutare a far luce sulla dinamica dell’omicidio.
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