I dati non mentono: la Strada Regionale 148 Pontina è una delle più trafficate d’Italia. E sicuramente quella con maggior flusso medio nel Lazio. Pur di non stare ore incolonnati ad aspettare di premere l’acceleratore, migliaia di lavoratori lascerebbero l’auto parcheggiata in garage per ripiegare sui mezzi pubblici. Peccato, però, che questo non sia possibile. Scegliere di acquistare un abbonamento per treno o pullman al posto di pagare la benzina, ormai con prezzi alle stelle, comporta un altro rischio: quello di essere licenziati per i continui ritardi. La sicurezza di raggiungere il luogo di lavoro o qualunque altra meta in un orario preciso è una prerogativa essenziale per poter abbandonare il mezzo a due ruote e ripiegare sul trasporto pubblico.
TRAFFICO ALLE STELLE, MA NON SI PUÒ EVITARE
Cifre da capogiro, infatti, quelle diffuse dal Report annuale del Traffico 2012. In uno solo dei tre tratti della strada regionale Pontina preso in esame, quello nei pressi di Aprilia al km 44+500, quasi 60 mila persone al giorno sono incolonnate. L’orario di punta è quello che coincide con il rientro a casa dei lavoratori, e va dalle 16.00 alle 20.00. La media della velocità con cui gli automobilisti sono in viaggio è di 84 km/h. Quando poi si verifica un incidente, la situazione degenera. E, stando ai dati diffusi, sulla strada regionale Pontina nel 2012 ci sono stati 300 sinistri stradali e 600 feriti: quasi un incidente al giorno.
Chiunque, se avesse un’alternativa valida e conveniente, eviterebbe di essere una delle 21.275.621 persone all’anno che percorrono il tratto di strada in macchina.
SE SOLO I MEZZI PUBBLICI FUNZIONASSERO…
Scegliere di viaggiare con i mezzi pubblici ha alcuni vantaggi: evitare lo stress della guida e risparmiare. Sarebbe una soluzione ottimale per evitare il costo della benzina. Purtroppo, però, coloro che optano per questa scelta devono avere bene in mente che a lavoro potrebbero non arrivare. O almeno non nell’orario previsto.
Per monitorare la situazione dei pendolari “Il Caffè” ha preso in analisi due corse del pullman che da Latina raggiunge Roma Laurentina, toccando i Comuni di Aprilia e Pomezia, e viceversa. La prima corsa analizzata, quelle delle ore 08.00, è presa d’assalto soprattutto dagli studenti che raggiungono l’istituto agrario e alberghiero. Non è la fascia oraria nella quale avvengono più disagi, ma quando accadono la situazione è drammatica: gli studenti sono costretti a prendere la successiva corsa, quella prevista per le 8.10, ed arrivano in ritardo a scuola, rischiando di essere segnalati e perdendo l’inizio della lezione.
Nella fascia oraria pomeridiana presa in analisi, quella delle ore 16.20, ne succedono di tutti i colori. La corsa viene soppressa con estrema facilità e, insieme a questa, anche quella precedente e successiva. E, se ad uno dei pendolari venisse in mente di chiamare il centralino Cotral della stazione di Laurentina per avere informazioni, non ne ricaverebbe niente. «Signora, l’autista mancava e il pullman non è partito, non posso farci niente»: queste le risposte all’ordine del giorno che si sentono ripetere cittadini con alle spalle otto ore di lavoro costretti ad aspettare al buio e senza neanche una panchina dove appoggiarsi.
Per i treni la situazione non è migliore. Coloro che usufruiscono abitualmente del servizio ferroviario che da Nettuno porta a Roma, ad esempio, lamentano un ritardo costante di trenta minuti circa al giorno. Dal 15 dicembre, poi, entreranno in vigore i nuovi orari e molte corse saranno ridotte. Giungere a destinazione nel tempo previsto sarà davvero un’impresa.