Sono stati colti con le “mani nel sacco” mentre stavano gettando veleni in un campo. A finire nei guai due operai di Ardea che stavano lavorando in “nero” per un imprenditore romano settantenne – R.O. le sue iniziali – che, a quanto hanno riferito gli inquirenti, avrebbe già alle spalle “plurimi precedenti di polizia per reati ambientali legati allo smaltimento di rifiuti e per reati fallimentari”.
L’operazione è stata condotta dalla Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Tributaria di Latina. L’area interessata si trova vicino Aprilia e si estende per circa quattro ettari ed è destinata all’agricoltura. Ma anziché coltivarla la si era adibita a sorta di discarica abusiva per stoccarvi illegalmente centinaia di taniche e fusti contenenti prodotti chimici oltre ad una tantissimi rifiuti speciali di vario genere.
E non era la prima volta che vi si portavano questi veleni che sarebbero dovuti essere smaltiti in appositi centri. Prova ne sia che molto materiale era ricoperta dalla vegetazione, compresa una cisterna-rimorchio utilizzata come contenitore di acido nitrico, dalla quel usciva inquietantemente del fumo da una delle due bocchette di carico. Come se non bastasse, le Fiamme Gialle hanno scoperto anche documenti contabili occultati, relativi tutti ad una delle società imprenditore, dichiarata fallita dal Tribunale di Roma pochi mesi fa. Tutta l’area, gli automezzi, la documentazione ed i liquidi rinvenuti sono stati posti sotto sequestro.