Ma quale prestito, quei 13 milioni erano un investimento. È questa la versione di Sergio Gangemi, uno dei due fratelli arrestati nei giorni scorsi dai carabinieri, insieme a Mirko Morgani e Patrizio Forniti, nell’ambito di un’operazione che li ha visti finire tutti in manette a vario titolo per tentato omicidio, estorsione e usura aggravati dal metodo mafioso nei confronti di due imprenditori, uno di Aprilia e l’altro di Torvaianica. Gangemi è stato ascoltato ieri dal sostituto procuratore del tribunale di Velletri Taglialatela a cui, a quanto pare, ha parlato per oltre un’ora. Il 44enne, secondo quanto riporta Latina Oggi, avrebbe spiegato al magistrato che i 13 milioni di euro erano in realtà un investimento che, in seguito, aveva voluto indietro ma non con le modalità violente contestate. Un racconto che apre nuovi scenari agli inquirenti. Secondo quanto scritto nell’ordinanza, infatti, di quei 13 milioni ne sarebbero stati ricevuti indietro 17, con la richiesta di altri 25.
21/06/2018