“Un atto dovuto”, aveva detto l’Amministrazione. Ma una interrogazione del consigliere Monica Tommasetti ha acceso i riflettori sulla vicenda. Tommasetti ha infatti contestato alla Giunta che la legge 335/1995 prevede che le contribuzioni di previdenza e di assistenza sociale obbligatoria si prescrivono e non possono essere versate con il decorso dei cinque anni, dall’anno di competenza. E così, il dirigente del Servizio Risorse Umane ad agosto ha chiesto direttamente all’Inps come si sarebbe dovuto comportare. La risposta è arrivata pochi giorni dopo: il versamento deve essere dichiarato prescritto.
Il Comune può però “costituire a favore del lavoratore/ex amministratore “una rendita vitalizia reversibile pari alla pensione adeguata all’assicurazione obbligatoria che spetterebbe al lavoratore dipendente in relazione ai contributi omessi” . L’ex assessore potrà anche, in caso contrario, chiedere il risarcimento dei danni.