A Piazza del Popolo c’era Ajmone Finestra al suo primo mandato da sindaco quando l’idea di un nuovo collegamento stradale per la Marina di Latina cominciava a prendere forma. Da allora sono passati trent’anni, dieci dall’avvio della progettazione per il tratto definitivo. E dopo un’infinità di carte progettuali, per il completamento di via Massaro sembra finalmente muoversi qualcosa. È stato infatti avviato il procedimento di esproprio dei terreni privati attraversati dal tracciato di quella che sarà la parallela di via Lungomare, un nuovo asse tra Foce verde e via del Lido che dovrebbe porre fine al congestionamento del traffico nei mesi estivi. “Abbiamo inviato gli avvisi di inizio del procedimento ai soggetti titolari delle proprietà che il Comune dovrà acquisire per mettere in cantiere l’opera”, annuncia al Caffè Emilio Ranieri, assessore ai Lavori Pubblici. Sicuramente un balzo fuori dal pantano amministrativo in cui era piombata l’opera dopo l’inaugurazione del primo tratto che va da via Sabotino e via Casilina Sud. Siamo nel 2004, sotto l’era Zaccheo. Da qui un salto temporale fino al 2016, quando l’amministrazione Coletta, a neanche due mesi dall’insediamento, riuscì a rispolverare il progetto di completamento della strada e a impacchettarlo, nelle vesti di uno studio di fattibilità, nella maxi-proposta progettuale con cui Latina si è aggiudicata un finanziamento da 18 milioni di euro dalla Presidenza del Consiglio, nell’ambito del cosiddetto “bando delle periferie”. Di quei 17 progetti, via Massaro è la colonna portante, ma soprattutto il più oneroso: ben 8,3 milioni di euro, quasi la metà dell’intero finanziamento. Di questi – come riportato nel quadro economico del progetto definitivo approvato esattamente un anno dopo – 4 milioni sono per i lavori a base d’asta, mentre 1,6 sono stimati per “espropri e asservimenti”. Si tratta di superfici private a destinazione agricola, a cui si aggiunge una parte del terreno di proprietà della società Terme di Fogliano, partecipata del Comune in liquidazione, fallita un anno e mezzo fa portando con sé il vecchio sogno nel cassetto delle terme. Ad ogni buon conto, è necessario regolamentare la questione sul piano urbanistico, con l’apposizione dei cosiddetti vincoli preordinati all’esproprio. E la delibera di consiglio comunale che contiene la variante al piano regolatore è, quasi misteriosamente, ferma nei cassetti degli uffici di Piazza del Popolo da oltre un anno. Ranieri però rassicura: “Il tempo di recepire le osservazioni dei privati alle comunicazioni di esproprio e la porteremo in aula”. Quello della variante non è tuttavia l’unico freno all’avanzamento dell’iter dell’opera. Resta infatti da acquisire una lunga serie di pareri per poter procedere con il terzo ed ultimo step progettuale, quello dello progetto esecutivo, e bandire la gara per i lavori. Alcuni sono già arrivati, come quello della Soprintendenza dei beni archeologici o (ultimo in ordine di arrivo) quello della Asl. Il più importante, però, è il parere favorevole in merito alla Valutazione d’impatto ambientale (Via) chiesta due anni fa dalla Regione, la quale si era espressa (tra l’altro) su un progetto, quello preliminare datato 2011, in cui si collegavano con via Massaro infrastrutture come la Metro Leggera, ad oggi morta e sepolta, e la tangenziale Mare-Monti, finita nel dimenticatoio. La relativa conferenza dei servizi è però ancora lontana dall’essere indetta e così i tempi si allungano. Ed ecco che il termine di 4 anni per portare a termine l’opera, messo nero su bianco nel cronoprogramma presentato a Palazzo Chigi, diventa impossibile da rispettare. “Dovremo sederci al tavolo con il ministero e la presidenza del consiglio per rinegoziare le tempistiche”, spiega il delegato ai Lavori pubblici, che al contempo fa un nodo al fazzoletto: “Entro la fine del mandato del sindaco Coletta contiamo di riuscire ad approvare il progetto esecutivo e, se ce la facciamo, anche a pubblicare il bando di gara. Dopo trent’anni, è un risultato che portiamo a casa per un’opera strategica e importante per la Marina. Un’opera di tutti, non di Lbc”.
06/06/2019