Vicepresidente, come sta procedendo la campagna vaccinale del Lazio e quali novità ci sono in vista per accelerare la somministrazione del vaccino?
“Il Lazio è tra le prime regioni in Italia in termini percentuali per la campagna di vaccinazione, con una capacità di vaccinare 7 giorni su 7. Un risultato che inorgoglisce, e che ci fa capire che il grande lavoro di squadra, insieme alla puntuale ed efficiente macchina organizzativa, è la strada giusta da seguire. Combattere questo maledetto virus che ha sconvolto da ormai quasi un anno le nostre vite e la nostra quotidianità, è la bussola che sta orientando ogni nostra decisione. E il vaccino, dopo il rigoroso rispetto delle regole, è per noi luce in fondo al tunnel. Lo dobbiamo a chi combatte in prima linea ogni giorno e a chi, come il personale sanitario, sta compiendo sforzi sovrumani, ai nostri ragazzi che hanno il diritto di riprendere in mano il loro futuro, alle tante, troppe vite che il Covid-19 ha spezzato. Il nostro obiettivo è rispettare il cronoprogramma nazionale. Saremo dunque in grado di cogliere e attuare ogni possibilità per accelerare la somministrazione, secondo quanto verrà stabilito in sede di conferenza Stato-Regioni. In attesa anche che l’approvazione di altri vaccini dalle agenzie preposte possa ampliarne la disponibilità.”
Facciamo un po’ il punto sugli aiuti erogati nel primo periodo: che risposta avete avuto?
“Nella primissima fase dell’emergenza abbiamo subito messo in campo risposte veloci e tempestive per sostenere il sistema economico del Lazio. Penso al piano Pronto Cassa, con l’obiettivo di sostenere nell’immediato il fabbisogno di liquidità delle micro, piccole e medie imprese, inclusi i liberi professionisti. Ben 400 milioni stanziati, di cui 100 regionali e 300 grazie all’accordo con Cassa Depositi e Prestiti. Sono arrivate quasi 42mila domande: di queste solo 4mila non avevano i requisiti per poter accedere al bando. Ad oggi tutte le richieste arrivate sono state soddisfatte, restando solo una manciata di domande da stipulare o da erogare per casi specifici”.
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Avete approvato il Bilancio prima della pausa natalizia, quali altri aiuti sono previsti?
“Il provvedimento approvato dal Consiglio regionale contiene risultati straordinari, come la conferma rispetto allo scorso anno delle agevolazioni fiscali, con 2,3 milioni di contribuenti esentati, 500mila coinvolti dalla riduzione dell’Irpef con un criterio di progressività e un numero maggiore di imprese che beneficerà dell’abbassamento dell’Irap dello 0,92. Alla fine di quest’anno così difficile, abbiamo voluto dare in questo modo a tutte le cittadine e i cittadini del Lazio risposte concrete, efficaci e durature facendo così sentire loro la vicinanza delle Istituzioni. Abbiamo saputo prendere scelte coraggiose e lungimiranti per il bene della collettività, nonostante tante difficoltà. Continuiamo a lavorare con grande spirito di sacrificio per fare in modo che il nostro territorio, cittadini, famiglie e imprese possano guardare al futuro con speranza e maggiore positività”.
State puntando sul rafforzamento della Sanità?
“Assolutamente, affinché possa reggere l’onda d’urto di ulteriori eventi straordinari, come questa pandemia ci ha insegnato. Abbiamo già sbloccato con due importanti delibere circa 100 milioni per intervenire subito sulle liste d’attesa e sull’implementazione tecnologica, mentre puntiamo a un piano strategico con i fondi del Recovery Fund. Da inizio emergenza, inoltre, abbiamo potenziato il personale sanitario con assunzioni straordinarie per oltre 7.500 unità, di cui quasi 4mila a tempo indeterminato”.
Ci sono delle categorie che stanno rischiando moltissimo, per il settore trasporti ci sono aiuti mirati?
“Tutti i nostri sforzi sono indirizzati a combattere la pandemia sul fronte sanitario, da un lato, e ad abbattere le conseguenze di questo vero e proprio shock economico che si è abbattuto sulle nostre attività produttive, dall’altro. Dopo il primo bando di maggio scorso del valore di circa 9 milioni, a dicembre, grazie a norme più flessibili sugli aiuti di Stato adottate dalla Commissione europea, abbiamo stanziato oltre 6 milioni di euro per sostenere taxi e Ncc che hanno subìto danni ingenti, così da garantire un’offerta alternativa al trasporto pubblico locale, che sia più sicura e adeguata alla complessa situazione che stiamo affrontando”.
E poi c’è il turismo con tutto l’indotto: alberghi (che rischiano di non riaprire), guide turistiche, agenzie.
“Ci siamo mobilitati fin da subito per questo settore, aggiungendo agli stanziamenti di maggio altri 10 milioni di euro a fondo perduto nel settembre scorso. Con il bando ‘Ristoro Irap’ da 51 milioni, aperto l’11 gennaio, vogliamo sostenere le micro, piccole e medie attività economiche appartenenti a settori particolarmente colpiti dalla crisi e che hanno subito chiusure o limitazioni dell’attività nei mesi scorsi. Oltre a operatori del turismo, attività di organizzazione di convegni, fiere, cerimonie, attività legate a tempo libero e benessere, i ristori sono destinati a pubblici esercizi, come ristoranti, bar, gelaterie, enoteche, pasticcerie, ad attività del settore cultura e dello sport o ai servizi alla persona come barbieri, parrucchieri ed estetisti. L’importo del contributo, che è a fondo perduto e fino a un massimo di 25 mila euro a impresa, è pari alla rata dell’acconto Irap 2020, originariamente dovuta dalle imprese entro il 30 novembre. Un ristoro importante per le imprese del Lazio che si aggiunge alla misura prevista sul versante fiscale del Bilancio regionale che, come detto, ha confermato l’abbassamento dell’Irap dello 0,92% per le imprese che operano sul territorio regionale e hanno una forte propensione all’export”.
Come Regione, avete chiesto circa 6 miliardi all’Unione Europea per un grande progetto di sviluppo sostenibile. Ci può indicare su quali settori punterete?
“Sono quasi 6,5 miliardi di euro dei fondi europei, derivanti dalla programmazione 2021-2027, per costruire un Lazio più smart e digitale, scommettendo sulle politiche green e con un’attenzione particolare al sociale e ai bisogni dei cittadini. Si tratta di fondi che, sebbene non direttamente collegati all’emergenza sanitaria, potranno essere impegnati in opere strategiche richieste dal territorio anche come risposta alla crisi pandemica. E che si ipotizza di destinare, rispettando i vincoli di concentrazione dei fondi finanziari, per il 15,8% per costruire una regione più intelligente; per il 20,1% per realizzare una regione più verde; per il 24,2% per avere una regione più connessa; per il 26,5% per sostenere una regione più sociale e, infine, per il 13,4% alle politiche per una regione più vicina ai cittadini”.
Oltre a questo, per quanto riguarda il Recovery Fund, che altri progetti avete che potrebbero avere accesso ai fondi UE?
“Abbiamo sottoposto al Governo nella Conferenza Stato-Regioni un pacchetto di 41 progetti, 41 priorità su cui lavorare tra il 2021 e il 2026, per un investimento complessivo di oltre 17 miliardi da attingere dal Recovery Fund. Investiremo 500 milioni per gli asili nido, 850milioni circa per la sanità, di cui 500 per il rafforzamento della medicina del territorio e la telemedicina e 350 milioni per la riqualificazione dell’ex ospedale Forlanini, candidato a diventare sede dell’Agenzia europea per la ricerca biomedica. E ancora investimenti sui trasporti e il settore green, come il prolungamento della metro A fino a Tor Vergata, la chiusura dell’anello ferroviario di Roma, il ripristino del collegamento ferroviario tra porto di Civitavecchia e interporto di Orte, la realizzazione della Trasversale Tirrenico-Adriatica, il restyling della Roma-Lido e il Tevere navigabile. Prevediamo inoltre fondi contro la dispersione idrica e il dissesto idrogeologico, per l’ottimizzazione dell’acquedotto del Peschiera, per la riforestazione e per il miglioramento della classe energetica degli edifici pubblici”.