Don Antonio Salimbeni, parroco della Parrocchia “Nome Ss.mo della Beata Vergine Maria” di Ariccia Fontana di Papa e della parrocchia di Albano-Cancelliera, insieme ai suoi stretti collaboratori Antonio Basile e Michele Recano, venuti a conoscenza a mezzo stampa della probabile costruzione di un centro commerciale, situato sulla Via Nettunense, invitano – così comunicano in una nota stampa “ad una più ampia riflessione sulla situazione complessiva della frazione di Fontana di Papa e dintorni. L’opportunità di veder costruito un centro di questo tipo, sia sotto il punto di vista della prospettiva di nuovo posti di lavoro, che su quello di un ulteriore punto di interesse commerciale, non può oscurare alcune criticità che ci sono su questo territorio, innanzitutto quella riguardante la viabilità. Non possiamo infatti omettere di segnalare il fatto che ,per mancanza di strade alternative, gli abitanti dell’agglomerato si ritrovano “agli arresti domiciliari” a causa dell’intenso traffico, che porta a coprire la distanza tra Fontana di Papa e Cecchina , meno di un chilometro e mezzo, in alcuni orari della giornata, nel tempo di quarantacinque minuti circa. Ci preoccupa anche, se parliamo di strutture, la carenza di quelle attinenti alla aggregazione sociale, molto limitate in questo territorio e la mancanza di strutture scolastiche ed educative, adeguate alle esigenze dell’aumento della popolazione e al bisogno che la società di oggi, soprattutto i giovani, ha di fare fronte ad una vera propria emergenza educativa, sia da un punto di vista professionale, sia da un punto di vista della persona. Sarebbe pertanto auspicabile individuare aree sulle quali avviare l’edificazione di strutture o di riconvertire strutture già esistenti, per realizzare scuole primarie e secondarie, inferiori e superiori, nonché scuole di natura tecnica e per l’avviamento professionale e al mondo del lavoro, per rispondere all’esigenza della formazione superiore e per accedere direttamente al mercato del lavoro. Proprio in relazione a questo tema, va precisato che gran parte del territorio dei Castelli Romani è ad alta vocazione agricola, dove un’alta percentuale di cittadini si sostiene grazie alla coltivazione di vite, ulivo, kiwi ed altri frutti della terra, che rappresentano un vero e proprio grande dono di Dio, che dobbiamo custodire gelosamente, con tutte le nostre forze; il Creato è un dono di Dio, è prova tangibile del suo Amore per noi e a noi e’ affidato perché ce ne curiamo, nessuno escluso.
Il nostro territorio purtroppo ha subito la chiusura della cantina sociale “Fontana di Papa” che era un’eccellenza italiana ed europea, che ha comportato la perdita di venticinque posti di lavoro e di una grande opportunità per tutti gli abitanti, senza che le istituzioni territoriali abbiano fatto tutto il possibile per evitare tale epilogo.
Proprio per questo, si potrebbe recuperare strutture, come quella presente a Via dei Colli S. Paolo, che, da problema e pericolo, potrebbero trasformarsi in vantaggio e professionalità, a favore di cooperative sociali che potrebbero occuparsi della coltivazione e della trasformazione dei prodotti della nostra terra, senza sfruttarla indiscriminatamente, ma valorizzandola come merita, fornendo occasioni di lavoro e crescita personale e professionale per la nostra gente.
Il nostro territorio poi e’ diventato sede di questo grande Nuovo Ospedale dei Castelli, struttura di grande significato per tutto il distretto, che non vede, sull’asse della Nettunense, altre strutture di questo genere; vorremmo che esso venga valorizzato il più possibile, anche attingendo all’idea iniziale di farne un Policlinico universitario.
Siamo fiduciosi che quanto qui scritto ed ampiamente riportato possa fungere da aiuto e proposta attiva per le istituzioni competenti, nessuna esclusa ( Comuni di Ariccia e di Albano, Città Metropolitana e Regione Lazio, Prefettura, Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Lavoro e dell’Istruzione e dell’Università e della Ricerca), per poter effettivamente realizzare iniziative ed opere a favore del bene comune di chi abita questo segmento di territorio, essendo fratelli, nel rispetto di quanto ci circonda. Questo è il tempo di avere coraggio di una possibile costruzione di un mondo migliore, come dice Papa Francesco, abitando il nostro territorio diversamente, grazie al realismo del Vangelo, perché non c’è nessuno più realista di chi fa spazio al Vangelo. La via pastorale in ambito sociale, nella nostra comunità, e che la bellezza del Vangelo può esprimersi totalmente solo davanti alle persone, nel contatto con la loro vita, utilizzando il metodo dello scrutare i segni dei tempi e fare discernimento dell’agire umano.Guardando l’enciclica Fratelli tutti, possiamo cambiare il nostro pensiero, mostrando quanto è bello lasciarsi ispirare dalla fraternità. È vero che c’è bisogno di lavoro per migliorare la nostra società, ma è anche necessario rispettare la persona ed il luogo in cui vive, per renderlo più idoneo ad una vita migliore in questo mondo, che , speriamo diventerà migliore. Don Antonio Salimbeni, Antonio Basile e Michele Recano”.
Parroco a Cancelliera e Fontana di Papa
Cecchina, don Antonio: Nuovo market? Si pensi prima a: traffico, scuole e lavoro
18/10/2021
6 banchetti in programma: ecco le date e gli orari
Gualtieri impone la segretezza sul 'termovalorizzatore': i cittadini scendono in piazza per chiedere trasparenza
I carabinieri indagano su appalti per 3 milioni di euro
Ciampino, Pomezia, Latina, Aprilia: appalti truccati nelle forze armate, 14 arresti per corruzione
Informazione pubblicitaria
Stop a bruciore, reflusso, gonfiore... senza farmaci!
Troppo spesso si prescrivono gastro-protettori e antiacidi che non risolvono o diete restrittive