OMICIDIO STRADALE: COSA CAMBIEREBBE
Con l’introduzione dell’articolo 577-bis sull’omicidio stradale ci sarebbe una rivoluzione epocale, che in altri paesi del mondo è già nero su bianco da tempo: colui che sale in macchina dopo aver bevuto o dopo essersi drogato e provoca la morte di una vita umana, sconterebbe il reato di omicidio stradale. Niente più buona condotta, niente più scarico delle proprie responsabilità: la pena dai 6 ai 16 anni, quindi con prigione sicura. Stessa cosa per coloro che guidano superando del doppio il limite di velocità o che non si fermano a prestare soccorso. La pena può essere aumentata fino al triplo (21 anni di carcere) se nell’incidente muoiono più persone. Il responsabile, inoltre, con l’introduzione del reato dovrebbe dire addio alla patente guida.
L’OMICIDA DI STELLA VUOLE TORNARE IN LIBERTà
«Questa persona – ha spiegato all’Espresso la mamma di Stella, riferendosi all’uomo che ha ucciso sua figlia – ha già fatto una prima richiesta di patteggiamento a quattro anni ma il magistrato ha chiesto di riesaminare il fascicolo perché non erano stati presi in considerazioni tutti i reati commessi dall’uomo. La prossima decisione in merito la attendiamo per il 20 novembre prossimo. La vendetta – ha proseguito – per me non esiste, anche perché nessuno potrà ridarmi la vita di Stella, ma è pur vero che se ci si mette alla guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di droghe, si mette in conto che si potrebbe provocare un incidente anche mortale. E i giudici non possono sempre derubricare il tutto a omicidio colposo: siamo persone, non fascicoli procedurali da smaltire il prima possibile».