Lo scorso 7 luglio un assistente capo di polizia penitenziaria si sarebbe ferito con una siringa lasciata all’interno di un sacchetto abbandonato nell’area antistante l’infermeria del carcere. La denuncia arriva dal Sindacato Sippe che spiega: «il poliziotto penitenziario a quanto pare, avrebbe accertato all’interno del sacchetto la presenza di varie tipologie di rifiuti sanitari, tra cui una siringa, prodotte, qualche ora prima, nell’espletamento delle attività sanitarie dal personale medico ed infermieristico del carcere. Il poliziotto, nell’effettuare l’operazione di controllo, si sarebbe ferito con la siringa e pertanto è stato inviato al pronto soccorso per un’immediata profilassi primaria».
«Nelle Strutture sanitarie – si legge ancora – la gestione dei rifiuti riveste notevole importanza in ragione della diversità e complessità della composizione dei rifiuti prodotti e dei rischi potenziali che la loro manipolazione implica per la salute e la sicurezza degli operatori sanitari, dei pazienti e per l’ambiente. Il personale infermieristico, tecnico e ausiliario, direttamente coinvolto nel complesso processo di gestione dei rifiuti – ha continuato il sindacalista che ha subito inviato un esposto al Servizio di vigilanza sull’igiene e la sicurezza dell’amministrazione della gi
ustizia — ha l’obbligo di confezionare i rifiuti sanitari secondo la loro tipologia nei contenitori/imballaggi messi a disposizione, chiudere ermeticamente i contenitori, scrivere sull’imballaggio la data di chiusura, il luogo di produzione e la struttura di provenienza, mentre i direttori, i dirigenti responsabili, (caposala, capotecnici, coordinatore, ecc) ed i preposti devono invece vigilare sul personale da loro dipendente affinché le disposizioni di legge non vengano disattese e segnalare immediatamente per iscritto tutte le “non conformità” riscontrate”».
11/07/2014