Parte, ma in prova. Sei mesi di rodaggio, poi il via-libera definitivo. Forse. Questa la nuova tabella di marcia per il nuovo mega-impianto di depurazione costruito dalla Regione Lazio ad Ardea, nel quartiere di Montagnanello, all’altezza del km 27 della via Ardeatina, nei pressi della discarica di Roncigliano. II depuratore dovrà servire almeno 5 Comuni dei Castelli Romani: Ariccia, Albano, Genzano, Nemi e Lanuvio, oltre a parte del territorio di Ardea.
Il forse è d’obbligo, visto e considerato che vi sono ancora due ordini gravi di problemi. Prima di tutto, la vera e propria “guerra tra bande” tra le due società che si contendono la futura gestione dell’impianto: Acea ed Idrica, il cui rapporto ancora non si è risolto. In secondo luogo, l’accordo economico tra il Comune di Ardea e la Regione Lazio, che resta lontano. L’impianto, pronto da fine 2013 e costato circa 25 milioni di euro di soldi pubblici (almeno secondo quanto dichiara il sindaco di Ariccia, Emilio Cianfanelli), non è ancora mai stato messo in funzione. Tra gennaio e febbraio, sono state ultimate le formalità amministrative ed il collaudo cosiddetto “statico” dell’opera, con l’ausilio di appositi prodotti chimici di prova. Niente a che vedere, però, con le decine e decine di milioni di metri cubi di putridume fognario, civile ed industriale, che arriveranno dai Comuni che si trovano “a monte” dell’impianto, che il depuratore dovrà ricevere e trattare, per restituire all’intera comunità dei Castelli Romani e del litorale non solo acqua ben pulita e sicura ma, addirittura, utile per fini di irrigazione agricola.
Manca però, al momento, ancora il cosiddetto “collaudo sostanziale o dinamico”, ovvero la messa in funzione vera e propria. In questo senso a pesare, e non poco, è stato il diniego opposto dal Sindaco di Ardea, Luca Di Fiori, che ha negato lo “scarico a mare” per via del mancato trasferimento dei fondi promessi anni fa dalla Regione Lazio al suo Comune, pari a circa 9 milioni di euro, per realizzare fogne e acquedotto per un’ampia fascia di Litorale Laziale del tutto sprovvista. Ora, però, pare che qualcosa sia cambiato. Difatti, lo scorso 19 febbraio, presso la sede della Prefettura di Roma, è avvenuto un incontro tra il Commissario straordinario della Provincia di Roma, dott. Carpino, l’Assessore regionale all’Ambiente e Infrastrutture Refrigeri e tutti i sindaci interessati.
Hanno deciso la seguente proposta: Acea Ato2 e Idrica dovevano accordarsi entro il 20 marzo, in modo che Idrica lasciasse in anticipo parte della gestione dell’acqua intorno al nuovo depuratore. Altrimenti la Regione avrebbe lo consegnato al Comune di Ardea, proprietario dell’opera. Il Comune lo avrebbe affidato a sua volta ad Idrica. E così è successo: l’opera è passata al Comune che l’ha data in gestione provvisoria a Idrica.
Un modo per metterlo subito in funzione, anche se non a pieno regime, e per la sola ultimazione della fase di collaudo. Poi si vedrà e nulla è sicuro. Infatti, la concessione a Idrica scade a settembre. E allora si riaprirà la guerra per accaparrarsi il grande impianto. Intanto è prevista l’inaugurazione dell’impianto entro aprile, con la presenza, tra gli altri, proprio dell’assessore regionale all’Ambiente e Infrastrutture Fabio Refrigeri. Che ancora non risponde alle domande postegli da il Caffè a gennaio.
Nel frattempo, in attesa di buone nuove da parte dei nostri amministratori e politici, locali e regionali, per tutta la prossima estate il mare e le spiagge, tanto per usare un eufemismo, lasceranno ancora a desiderare, esattamente come gli anni passati.
27/03/2014