Non che ci si aspettasse un bagno di folla, ma il grande assente della festa è stato proprio il pubblico. Forse qualcosa andrebbe ripensato nel calendario di questa manifestazione, che potrebbe raccogliere molti più consensi.
Dichiarazione del sindaco di Pomezia Veronica Felici
“La Festa del Grano rappresenta la storia, la cultura, il folklore ma soprattutto la riscoperta delle tradizioni. La manifestazione ha come obiettivo di ricreare il valore della cultura contadina tipica del nostro territorio, in particolare a far vivere il ciclo del grano: dall’aratura alla semina, alla mietitura, alla trebbiatura.
Questa manifestazione offre l’occasione di ritornare all’essenziale, alla terra, vivendo scene di vita agreste, in ricordo della prima trebbiatura del grano che avvenne il 4 luglio del 1940 dai terreni della bonifica pometina. Oggi – conclude il Sindaco – amplifichiamo un messaggio che parla di autonomia energetica e di filiera solidale, di un patto di fratellanza fra agricoltori, artigiani e studiosi, tutti impegnati sullo stesso piano di valori per la conservazione del paesaggio, degli ecotipi, del suolo e della biodiversità. Ringrazio le associazioni militari, culturali e di volontariato del nostro territorio, l’Ufficio Cultura, l’Associazione Coloni Fondatori, che con il loro prezioso contributo, hanno reso possibile l’organizzazione di questo evento.”