Condizioni che, secondo i lavoratori impiegati, non sarebbero idonee al ruolo richiesto.
“Il contratto applicato è il Safi (servizi ausiliari e fiduciari) – spiega uno dei dipendenti in sciopero – che nasce per regolamentare i servizi di vigilanza e portierato e che in minima parte coinvolge gli addetti antincendio, limitando, molto, il nostro raggio d’azione in caso di incendio. Quello che vorremmo, è che venisse valorizzato il nostro ruolo con il contratto Anisa, il contratto collettivo nazionale che regola proprio la sorveglianza antincendio. Un modo per garantire noi e le strutture per le quali lavoriamo. Le condizioni per arrivare ad un accordo ci sono, speriamo vogliano ascoltarci”.