In un appuntamento nazionale che si tiene a Jesolo, in Veneto, cuochi, pescatori e contadini dell’associazione Campagna Amica Terranostra hanno messo in tavola un menu completo a base proprio di granchio blu, dalla portata d’antipasto fino al secondo. L’obiettivo principale è dimostrare come una soluzione efficace per controllare la crescente diffusione del granchio possa essere rappresentata dalla sua cattura e successivo consumo.
Granchio blu, specie aliena
Il granchio blu, noto anche come granchio reale blu (Callinectes sapidus), rappresenta una specie estranea ai mari del Mediterraneo, come sottolineato dalla Coldiretti. Originario delle coste atlantiche americane, questo crostaceo può raggiungere anche un chilo di peso, misura fino a 15 cm di lunghezza e 23 cm di larghezza, ed è diventato rapidamente una minaccia per i fondali delle nostre coste. Dal 2022 è ormai presente sulle coste del Lazio e il loro numero si sta moltiplicando in maniera esponenziale.
La sua presenza sta causando la scomparsa di vongole veraci, cozze, uova, altri pesci e molluschi, con notevoli danni alla biodiversità marina e alle reti da pesca, a causa delle sue affilate chele. Questa invasione è spinta dai mutamenti climatici e dal riscaldamento delle acque, che hanno reso i nostri ambienti marini più favorevoli alla sopravvivenza e alla proliferazione di questa specie aliena.
L’iniziativa della Coldiretti mira non solo a sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo all’importanza di gestire la diffusione del granchio blu, ma anche a dimostrare che la sua cattura e l’utilizzo in cucina possono rappresentare un approccio pratico per affrontare questo problema. La sfida ora è trovare un equilibrio tra la salvaguardia dell’ecosistema marino e la possibilità di sfruttare in maniera sostenibile questa risorsa inaspettata.
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