Quindi stop agli orti innaffiati, alle auto lavate, alle piscine piene d’acqua. Ma non solo.
Si legge nell’ordinanza:
«In piena stagione estiva in Italia, soprattutto le regioni del Centro e del Sud sono interessate da un periodo di siccità, stando alle previsioni meteo diffuse dall’Aeronautica Militare, e costante innalzamento delle temperature al di sopra della norma per il periodo di riferimento.
A rischio le forniture di acqua ai cittadini di Ardea
Nonostante gli interventi strutturali predisposti da Acea Ato2 per la riduzione significativa dei prelievi di risorsa dall’ambiente e dunque la limitazione delle eventuali criticità di approvvigionamento idrico, anche nel periodo siccitoso in corso, si rende necessario porre dei limiti ad eventuali utilizzi impropri della fornitura idrica diversa da quella potabile.
Un utilizzo indiscriminato dell’acqua, soprattutto in questo periodo di grave crisi idrica, comporta un depauperamento delle sorgenti e dei bacini idrografici, oltre al rischio di una distribuzione dell’acqua non uniforme».
Il sindaco ha quindi ritenuto «doveroso intervenire in merito, al fine di garantire a tutta la cittadinanza di Ardea una corretta fornitura di acqua».
Tutti i divieti previsti dall’ordinanza
E ora i divieti.
«Con decorrenza dalla data di pubblicazione dell’ordinanza e fino al 30 settembre 2024, il divieto di utilizzo dell’acqua potabile erogata dall’acquedotto pubblico nei seguenti casi:
- Uso diverso rispetto a quanto previsto dal contratto di fornitura con la concessionaria per il Servizio Idrico Integrato;
- Riempimento di vasche e piscine, anche da giardino;
- Lavaggio di automezzi, cicli e motocicli;
- Irrigazione di giardini e orti, lavaggio di strade, selciati, piazzali e altre aree similari e, comunque, per qualsiasi utilizzo diverso da quello non riconducibile strettamente all’uso personale;
- Uso ludico;
- Prelevamento dell’acqua potabile dalle fontanelle pubbliche per usi non diretti e immediati, ma anche per riempire cisterne o botti o per rifornire locali e aree privare mediante l’utilizzo di tubi di gomma e altro materiale.
Chi controlla?
Chi non rispetta il provvedimento rischia una multa fino a 500 euro.
Il problema, come al solito in questi casi è uno: chi controlla?
Più che a controlli e multe in questi casi si cerca di far prendere coscienza ai cittadini che c’è un problema di risorsa idrica e che servono comportamenti responsabili da parte di tutti.
E vorrebbero anche fare l’inceneritore!
Il pensiero a questo punto va al progetto di costruire al confine di Ardea l’enorme inceneritore di Roma. Un impianto che consumerebbe una grande quantità di acqua, che vorrebbe fare proprio la società Acea.
Come si fa a pensare di realizzarlo, lasciando la popolazione di Ardea senza acqua?
È vero che l’acqua utilizzata dall’impianto sarebbe probabilmente quella che non è potabile, ma ci si chiede a questo punto: non si potrebbe utilizzare quella stessa acqua per gli usi appunto che ora vengono vietati ad Area, salvaguardando così a parte d’acqua potabile senza riempire di divieti i cittadini?
Leggi anche: Ardea e Latina perdono ettari di spiagge: i numeri allarmanti dell’erosione