C’è anche Borgo Sabotino nell’elenco dei siti dove verrebbero installate le nuove centrali nucleari, qualora dalle prossime elezioni scaturisse una maggioranza composta da partiti favorevoli a riattivare il nucleare in Italia. Si tratterebbe di 14 impianti nucleare, di cui 3 solo nel Lazio: oltre a Latina il Piano prevede impianto anche in zona Garigliano e a Montalto di Castro.
Questo risulta dal documento mostrato dal leader di Europa Verde/Verdi Angelo Bonelli nel corso di un incontro in piazza con i candidati dell’Alleanza Verdi e Sinistra nei collegi di Roma e Lazio.
“Oggi facciamo un’operazione verità – dice Bonelli -, presentiamo l’elenco delle centrali nucleari proposte da Calenda, Salvini e dalle destre, che non si assumono la responsabilità delle loro proposte davanti ai cittadini italiani”.
“Le centrali – spiega il co-portavoce di Ev – saranno a Torino Vercellese, Caorso, Monfalcone, Chioggia, San Benedetto del Tronto, Termoli, Brindisi, Palma di Montechiaro, Scansano Jonico, Garigliano, Borgo Sabotino, Montalto di Castro, Scarlino, Oristano. Per noi sono siti inidonei – aggiunge Bonelli – tutta l’Italia è inidonea, ma questi sono i siti più probabili e chi lo propone dovrebbe saperlo e avere il coraggio di dirlo”.
“Quanto costa il programma nucleare di Carlo Calenda da 40 Gigawatt? – insiste Bonelli -. Se andiamo ad analizzare i costi delle centrali in costruzione in Europa, parliamo di 7-10 miliardi di euro in media per ogni Gigawatt. Il totale stimato è quindi tra i 280 e i 400 miliardi di euro. Chiediamo a Calenda di dirci chi metterà questi soldi”.
Le centrali nucleari non risolvono il problema
Ricordiamo che si parla di centrali nucleari i cui sostenitori dichiarano essere sicure, ma non si capisce come potrebbero risolvere il problema energetico italiano.
Secondo il Prof. Mark Z. Jacobson, Professore di ingegneria civile e ambientale e direttore Atmosphere/Energy Program, Stanford University (Usa), per costruire una di queste centrali occorrono mediamente 14 anni. (Leggi l’articolo dell’esperto, clicca qui).
…anzi lo aumentano
Se immaginiamo poi come vanno di solito le cose in Italia (pensiamo all’autostrada Roma Latina, che da decenni non vede ancora la prima pietra), diciamo che, ottimisticamente, potremo vedere immesso nella nostra rete elettrica il primo Kw/h di origine nucleare italiano intorno al 2040, ma visto come vanno in Italia di solito questi mega appalti, sarebbe già un ottimo risultato averle pronte per il 2050 (basti ricordare le ultime grandi opere della Salerno_Reggio Calabria o del Mose di Venezia).
E bisogna inoltre considerare che in tutti questi anni lo Stato italiano dovrebbe affrontare per la costruzione investimenti talmente elevati che non è chiaro proprio dove andare a prendere tutti questi miliardi di euro.
L’energia da fonti rinnovabili costa il 70% in meno
Inoltre quando finalmente funzioneranno si avrà che Il costo livellato dell’energia, basato sugli studi della famosa banca d’affari americana Lazard, sarebbe di:
$ 151 per MWh prodotto dalla centrale nucleare,
$ 43 a MWh per l’eolico onshore
$ 41 a MWh per il solare fotovoltaico su larga scala
Se si investissero gli stessi soldi previsti per le 14 centrali nucleari in impianti di energie rinnovabili, si otterrebbe una produzione immediata di energia (quindi da subito meno importazione di gas e petrolio), un costo dell’energia prodotta con risparmi del 70% sul Kwh, l’assoluta mancanza di rischi nucleari e la totale indipendenza dell’Italia, visto che le centrali nucleari sono un po’ americane, un po’ francesi, un po’ cinesi e l’uranio lo dobbiamo comunque importare. Aggiungiamo infine che non avremmo il problema di dove piazzare grandi quantità di scorie, radioattive per migliaia di anni (anche questo ulteriore costo lasceremmo ai nostri figli).