“Non avete alcun diritto di piangere” grida Domenico Finiguerra, Sindaco di Cassinetta di Lugagnano, rivolto agli squali che pubblicamente solidarizzano con le popolazioni colpite della Romagna e delle Marche e contemporaneamente si spartiscono la ricostruzione, fatta ad arte, però, cioè pronta a favorire la prossima catastrofe e strage di cittadini.
Pubblico integralmente il messaggio di Domenico Finiguerra che sta girando sui social, spesso fonti di tante fake news, è vero, ma che, per chi sa bene distinguere le fonti, anche di tante verità nascoste dall’informazione ufficiale.
Domenico Finguerra
«Voi che vi riempite la bocca di parole trite e ritrite: “crescita, sviluppo, competitività”. Ripetute come un mantra per nascondere il vuoto delle vostre idee. Dogmi imparati come scolaretti per essere promossi dalle maestrine di Confindustria e dei mercati finanziari.
Non avete alcun diritto di piangere!
Voi che quando siete seduti sulle comode poltrone a Porta a Porta vi lanciate, l’uno contro l’altro le medesime ricette stantie: “Dobbiamo rilanciare le grandi opere, dobbiamo far ripartire l’edilizia, ci vuole un nuovo piano casa, forse anche un nuovo condono”.
Non avete alcun diritto di piangere!
Voi che con il fazzoletto verde nel taschino avete chiesto il voto per difendere la pianura padana da invasioni di ogni genere e poi dagli assessorati comunali, provinciali e regionali avete vomitato sulle campagne padane la vostra porzione di metri cubi di cemento, insieme a tutti gli altri.
Non avete alcun diritto di piangere!
Voi che avete giurato fedeltà alla Costituzione ma poi non ne rispettate l’art. 9: “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione”, e approvate piani regolatori che hanno come unico obiettivo quello di svendere il territorio e di fare cassa con gli oneri di urbanizzazione.
Non avete alcun diritto di piangere!
Voi che, con l’arroganza di chi non ha argomenti, denigrate chiunque si opponga alla vostra furia predatoria di saccheggiatori del territorio. Voi che, con il risolino di chi è sicuro del potere che detiene, ridicolizzate tutti i giorni i comitati, gli ambientalisti, le associazioni, i cittadini, che mettono in guardia dai pericoli e dal dissesto idrogeologico creati dalle vostre previsioni edificatorie.
Non avete alcun diritto di piangere!
Voi che siete la concausa delle catastrofi alluvionali, dovute alla sigillatura e all’impermeabilizzazione della terra operate dalle vostre espansioni urbanistiche, dai vostri centri commerciali, dai vostri svincoli autostradali. Voi che avete costruito il vostro consenso grazie alle grandi speculazioni edilizie, ai grandi eventi, alle grandi opere o anche alla sola promessa di realizzarle.
Non avete alcun diritto di piangere.
Nessun diritto di piangere le vittime dell’ennesima alluvione. Né le vittime di tutte le precedenti catastrofi causate anche dalla vostra ideologia. Perché voi, iscritti e dirigenti del Partito del Cemento, siete i veri estremisti di questo paese. Siete i veri barbari di questo nostro paese. Siete la vera causa del degrado ambientale, della violenza al paesaggio e dello sprofondamento del paese nel fango.
No. Non avete alcun diritto di piangere.
E gli italiani dovrebbero cominciare a fischiarvi e cacciarvi dai funerali. E gli italiani dovrebbero smettere di pregare davanti alle vostre altissime gru, totem di un modello di sviluppo decotto e decadente che, prima di collassare, rischia di annientare i beni comuni di questo Paese, di questo pianeta».
IL commento del direttore de Il Caffè Stefano Carugno
L’evento catastrofico accaduto in Romagna e Marche non è un evento che statisticamente si ripete ogni cinquantina d’anni. Certo in passato di alluvioni catastrofiche in quei luoghi o in altri d’Italia ve ne sono state, ma quello che ormai è accertato dall’intera comunità scientifica (escluse poche isolate e screditate voci riconducibili ai soldi di determinate lobby) è che il cambiamento climatico mondiale è realtà. E l’Italia, per una serie di fattori quasi unici, è uno dei paesi che ne risente maggiormente.
Andiamo verso una tropicalizzazione del nostro paese. In pratica avremo sempre più difficoltà a gestire le piogge, in quanto troppo scarse o improvvisamente troppo copiose. Non siamo pronti, non siamo un paese abituato ai monsoni. Ma potremmo fare tanto, tantissimo. Per imparare a convivere con questa nuova situazione climatica. Per assurdo, farla diventare addirittura un vantaggio.
Ci vuole però una classe politica lungimirante, ovvero l’opposto di quella che ci governa (maggioranza e opposizioni comprese). Tutti così attenti ad avvisarci del pericolo che i nostri territori vengano invasi da etnie straniere. Ma ci pensa l’acqua poi ad invaderci: di quella nessuno ci ha avvertito, e chi ci ha provato è stato tacciato di ecoterrorista.
Ci sono dei ragazzi che si prendono denunce e si fanno mettere in carcere perché colorano dei monumenti, imbrattano le acque di fontane storiche. Non sono folli, lo fanno per richiamare l’attenzione dei cittadini dormienti, anestetizzati dalle Tv di Stato e di lobby, che li chiamano persino ecoterroristi.
E poi succede la Romagna.
E magari sarebbe il caso di cominciare a pensare che i terroristi non sono quelli che con gesti eclatanti hanno tentato di avvisarci, facendosi anche mettere in galera, ma sono quelli che non hanno fatto nulla per evitare la catastrofe. Il popolo dorme davanti a tv e cellulari, anestetizzato, ma mai come oggi avrebbe i mezzi per svegliare i propri governanti, che pensano solo a litigare per le poltrone Rai, perché sanno che controllando quelle si controlla l’anestetico numero 1 per addormentare (ma leggete “rincoglionire”) i cittadini italiani.