Il Comune di Cori concede il proprio gratuito patrocinio al Lazio Pride 2023, che si terrà sabato 8 luglio a Latina.
Lo ha deciso la giunta, accogliendo così la richiesta presentata nei giorni scorsi dal rappresentante legale dell’Aps Mariposa per conto di Arcigay Roma. Una decisione che arriva dopo il No della sindaca di Latina Matilde Celentano. Fa riflettere comunque il tempismo: la richiesta di patrocinio è del 30 maggio, si è aspettato che deflagrasse la polemica per decidere. Soprattutto si è aspettato che Latina dicesse no al patrocinio, il che fa sembrare la decisione di Cori più una questione politica che di ideologia.
Ad ogni modo, l’Amministrazione comunale «si schiera contro ogni discriminazione, da qui la decisone dell’appoggio alla manifestazione a favore dei diritti Lgbtq+, che per la terza volta, dopo le edizioni del 2016 e 2017, torna a Latina».
La decisione del Comune di Cori è stata ripresa anche da Tiziano Ferro, che in una storia su Instagram si è detto “orgoglioso del posto che ha dato i natali a mia mamma e mia nonna», essendo la famiglia originaria di Cori.
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Gli organizzatori del Lazio Pride rispondono anche alla sindaca Celentano.
Il Lazio Pride non viola le leggi manifestando, ma chiede un avanzamento in termini di diritti, tutele e riconoscimento: le nostre rivendicazioni, da sempre, sono volte a modificare e/o proporre leggi diverse da quelle esistenti. Fin dai tempi in cui la comunità omosessuale era costretta a nascondersi per non essere ridotta al confino.
Continueremo a lottare per i nostri figli e per le nostre figlie, al di là del modo in cui sono stati concepiti. Come abbiamo specificato nel nostro precedente comunicato che torniamo a citare “È chiaro che una Sindaca deve seguire le leggi dello Stato”. Non le abbiamo quindi mai chiesto di violare le leggi, ma se si fosse esposta per colmare e normare questo vuoto legislativo. Come stanno facendo altri sindaci, anche della sua parte politica.
Non solo, in riferimento alla sua lettera, è da specificare che ci sono persone che durante il loro percorso scolastico avvertono un’incongruenza di genere quindi percepiscono un’identità diversa rispetto a quella che corrisponde al sesso assegnato alla nascita; per queste persone continueremo a chiedere l’istituzione della carriera alias negli istituti scolastici, che oggi ricordiamo in Italia sono più di 200.
Nessuna violazione, ma una richiesta che va incontro al benessere delle persone, nel rispetto dell’articolo 3 della nostra costituzione.
Patrocinare o no la manifestazione significa dire alle persone della comunità che questo comune intende supportarle e che i diritti civili non hanno colore politico.