Forse non tutti sanno che nel 1850 durante il suo secondo esilio, dopo la gloriosa difesa di Roma e la morte della sua amatissima Anita, Giuseppe Garibaldi fu ospitato da Antonio Meucci nella sua casa di Staten Island mentre fabbricava candele e inventava il telefono. Quella casa è oggi un museo e accoglie molti visitatori. Lì è anche sepolto Antonio Meucci.
Da qualche mese questo museo è entrato a far parte del circuito internazionale “Anita Fidelis” che si pone l’obiettivo di divulgare e valorizzare nel mondo l’immagine della donna e della femminilità in ogni sua forma, declinazione ed espressione, attraverso la diffusione e la messa a dimora di una pianta di rosa creata da Giulio Pantoli, dedicata all’eroina brasiliana Anita Garibaldi e non commercializzata.
Questo esemplare di rosa è stato scelto quale simbolo istituzionale per commemorare le donne carismatiche, virtuose e intraprendenti di tutto il mondo e per diffondere ovunque i valori e le virtù in senso lato della donna, a partire dalla valorizzazione e dal sostegno alla parità di genere, già promossa dal progetto internazionale delle celebrazioni relative al Bicentenario della nascita di Anita Garibaldi (1821- 2021).
Grazie allo staff romagnolo del progetto nelle persone di Antonioli, Grilli Ricci e Brandolini, anche il casale del primogenito di Giuseppe e Anita, Menotti, ha potuto ricevere questa rosa. Il casale si trova all’interno della Tenuta Ravizza Garibaldi che ospita anche la tomba di famiglia dove riposano insieme a Menotti stesso, tutti i suoi familiari.