Dopo il caso di Sabaudia del 9 ottobre 2023, quando il carabiniere forestale Emanuele Molena di 45 anni, residente a Borgo Vodice in provincia di Latina, si è suicidato con la pistola di ordinanza davanti al monumento dedicato ai caduti della Forestale, il parlamento ha acceso i fari sul numero elevato di suicidi nelle forze dell’ordine. A chiedere spiegazioni con una interrogazione parlamentare ai ministri dell’Interno della Difesa e dell’Agricoltura è stato il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli.
A sconvolgere l’opinione pubblica è stata le modalità del gesto estremo nel caso di Sabaudia: secondo la ricostruzione dei fatti al vaglio dei carabinieri, dopo aver indossato la vecchia divisa utilizzata dal Corpo forestale dello Stato, il 45enne si è diretto verso il monumento per compiere l’insano gesto.
Secondo quanto dichiarato da un ex dirigente della forestale, Emanuele Molena sarebbe il ventesimo caso di forestale a togliersi la vita da quando è stato soppresso il Corpo forestale dello Stato, assorbito dall’arma dei carabinieri.
“Nel recente passato – si legge nell’interrogazione – il Nuovo sindacato carabinieri commentando il fenomeno dei suicidi nella specialità forestale dell’arma dei carabinieri, ha fatto rilevare come: «L’analisi proporzionale dell’incidenza dei suicidi fra i neo militari della specialità forestale è quasi dieci volte superiore a quella dei restanti reparti dell’Arma, contando 3 suicidi su 6000 appartenenti solo nel 2021. Dopo l’accorpamento del disciolto Corpo Forestale da parte dell’Arma dei carabinieri, l’interrogativo che echeggia tra gli addetti ai lavori e tra le fila dei forestali, si può riassumere in una semplice domanda: il datore di lavoro è corresponsabile delle azioni commesse nell’ignoranza dei doveri inerenti allo stato militare? (…) Allo stesso modo chiediamo di conoscere quale sia lo stato dei procedimenti penali militari e disciplinari avviati nei confronti del personale per valutare se il malessere dei carabinieri forestali, lavoratori appassionati alla propria professione, non risieda esclusivamente nella militarizzazione coatta in sé, ma anche e soprattutto in questi provvedimenti»”.
I NUMERI DEI SUICIDI
Secondo l’Osservatorio suicidi in divisa, che ha terminato la sua attività il 27 maggio 2023, quello dei suicidi è un fenomeno che coinvolge tutti i corpi in divisa, ma è diffuso soprattutto tra carabinieri e poliziotti. Nel 2022 sono stati oltre i 60, così suddivisi: 12 carabinieri (di cui 5 carabinieri forestali); 7 nella guardia di finanza; 3 dell’esercito; 4 della polizia penitenziaria (più un tentativo di suicidio); 21 della Polizia di Stato, di cui uno da poco in pensione (più 3 tentativi di suicidio); 5 della polizia locale; 4 guardie giurate; 2 vigili del fuoco; 1 dell’aeronautica militare. Nel corso del 2021 sono stati segnalati 57 suicidi, nel 2020 erano 51.
“Il numero effettivo dei suicidi pare addirittura superiore ai dati raccolti, perché non tutti gli eventi vengono resi noti e si stima che almeno il 30 per cento dei suicidi sfugga a qualsiasi rilevazione, il più delle volte per volontà delle famiglie delle vittime”, aggiunge il deputato.
LE RICHIESTE
“Dai dati emersi appare quanto mai necessario indagare le cause che portano al numero impressionante di eventi suicidari, impegnando anche risorse pubbliche”. Per questo, l’onorevole Bonelli chiede di sapere “quali iniziative i Ministri interrogati abbiano adottato o intendano adottare per approfondire le cause dell’alto tasso di suicidi tra le forze dell’ordine, in particolare tra i carabinieri forestali, e se non si ritenga necessario agire con urgenza adottando misure e strumenti volte ad accertare fattori di rischio al fine di prevenire il ripetersi di eventi suicidari”.
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